Si era già visto dalla Sprint che Marco era in stato di grazia, autore di una rimonta incredibile dopo il contatto con Luca Marini alla prima curva. Il Gran Premio dell'India, una prima assoluta per il Motomondiale, doveva dunque essere di Marco Bezzecchi e così è stato. Estroverso, passionale e con un sorriso contagioso, il Bez, uno degli eredi di Valentino Rossi, ha dominato al Buddh International Circuit alle porte di Nuova Dehli rilanciandosi nella caccia al titolo. Terzo in classifica a -44 punti, il riminese della VR46 ha così accorciato il gap dal leader del mondiale approfittando dello zero di Pecco Bagnaia, caduto a 8 giri dalla fine quando era secondo. Ha fatto un balzo inaspettato anche Jorge Martin che grazie al secondo posto si porta a soli 13 punti dal piemontese.
La lotta iridata diventa così una corsa a tre. Comunque vada, sarà un trionfo Ducati, ma quello che sembrava una certezza prima di Barcellona per Bagnaia, diventa un punto interrogativo. Borgo Panigale si stringe intorno all'eroe ferito, ma sia Martin che Bezzecchi venderanno cara la pelle. In palio sicuramente un posto privilegiato nell'armata rossa che sembra ingolosire anche un campionissimo come Marc Marquez in bilico tra restare in Honda HRC o passare alla Ducati nel team Gresini per il 2024
«Mi ero stufato di prendere paga!», ha commentato il Bez, che ha regalato spettacolo anche dopo aver tagliato il traguardo, facendo impazzire i fan. «Sono felice, ho fatto una bella partenza e mi sono portato subito al comando... altrimenti finisce che tutte le volte resto fregato». È iniziata così una cavalcata straordinaria. «Mi sentivo tutt'uno con la moto». E, come in occasione della pole, la sua dedica è andata al caro amico e pilota Filippo, scomparso pochi giorni fa.
Vincitore della Sprint, Martin, lo spagnolo della Pramac puntava a ripetersi anche alla domenica. «Al sabato ho approfittato dell'incidente che ha visto coinvolti Marini e Bezzecchi e mi è sembrato di interpretare al meglio la pista. Nella gara lunga è stato impegnativo, anche fisicamente», ha dichiarato Martinator, al traguardo completamente disidratato.
Su un circuito stop and go che ricorda tanto Austin, si sono fatti rivedere finalmente le giapponesi con la Honda di Marc Marquez al podio il sabato e la Yamaha di Fabio Quartararo nella gara lunga della domenica. «Non potevo farmi sfuggire questo podio», ha commentato il francese.
Grande rammarico invece nel box Ducati factory con Enea Bastianini, infortunato, che non correrà neanche in Giappone, e per l'errore di Pecco Bagnaia che di fatto riapre completamente il mondiale. «Colpa mia e non mollo.
Stavo spingendo, ma avevamo accettato il rischio di correre con la gomma dura. Fino al momento della caduta si era comportata bene. Mi sentivo meglio che con la media, ma ero al limite. E quando sei al limite può succedere di tutto». È successo.
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