Avanti un altro. Anche Primoz Roglic, il vincitore di tre Giri di Spagna, ha deciso di venire a correre il Giro d'Italia. È un altro corridore di livello che ha annunciato ufficialmente ieri che sarà al via della corsa rosa il prossimo 6 maggio dalla Costa dei Trabocchi in Abruzzo (arrivo a Roma il 28, ndr). È un nome in più, quello dello sloveno oro olimpico della crono su strada a Tokyo e numero 24 del mondo, già secondo al Giro nel 2019 e al Tour nel 2020. Roglic sulle nostre strade non vuole chiaramente venire nelle vesti del turista, ma nutre grandi ambizioni, anche per cancellare l'amarezza di tre anni fa, quando a vincere fu l'ecuadoriano Richard Carapaz. L'annuncio ufficiale è arrivato da Amsterdam, dove la Jumbo Visma, la sua squadra, si è presentata ufficialmente al mondo. In carriera lo sloveno ha disputato due volte la corsa rosa: nel 2016, in quello che è stato il suo primo Grande Giro, ha chiuso al 58° posto, mentre nel 2019 è salito sul podio alle spalle di Carapaz e Nibali dopo aver vinto le cronometro di Bologna e Riccione e aver indossato per cinque giorni la maglia rosa.
Al fianco del 33enne sloveno ci sarà anche Wilko Kelderman e il piano della Jumbo è fin troppo chiaro, facilmente riassumibile con le parole del general manager Merijn Zeeman: «Abbiamo ancora un conto aperto con il Giro, ci torniamo solo con un chiaro intento: regalarci una festa rosa».
Diretti invece oltr'Alpe, la maglia gialla Jonas Vingegaard (numero 4 al mondo, ndr), il quale avrà al proprio fianco il fuoriclasse numero due del mondo Wout Van Aert, Tiesj Benoot e il nuovo acquisto Dylan Van Baarle. Se il Tour nel 2024 verrà a farsi bello sulle strade del Belpaese, il Giro d'Italia si fa bello con una partecipazione che è già oggi di buon livello. È vero, non ci saranno il numero uno del ciclismo mondiale Tadej Pogacar, così come non ci sarà il numero due Wou Van Aert, ma ci sarà il numero tre, il campione del mondo in carica nonché vincitore dell'ultima Vuelta Remco Evenepoel. Con il 22enne fenomeno belga ci saranno il russo Aleksandr Vlasov (numero 5 al mondo), il nostro Damiano Caruso (70), il transalpino Thibaut Pinot, l'olandese Thymen Aresman (33), il gallese vincitore di un Tour Geraint Thomas (31), il nostro Filippo Ganna, il transalpino Warren Barguil (42), il portoghese Joao Almeida (40), l'irlandese Eddie Dunbar, il danese Mads Pedersen (20) e il belga Jesper Stuyven (99).
Insomma, rispetto solo a quest'anno,
la lista dei big è sicuramente più sontuosa, anche se ancora molto lontana dal roster di partecipazione che può vantare il Tour, anche se nel frattempo, è probabile che qualche altro annuncio di peso possa ancora arrivare.
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