Spalletti, Icardi e Wanda Nara. Il triangolo più discusso degli ultimi mesi torna al centro delle polemiche per le clamorose dichiarazioni del tecnico di Certaldo dopo la sconfitta della sua Inter contro la Lazio: "Mediare con un calciatore per fargli vestire la maglia dell'Inter è una cosa umiliante". Parole durissime intese come un diretto attacco all'ex capitano nerazzurro, ma anche alla società di Corso Vittorio Emanuele e in particolare alle due figure che più hanno lavorato per risolvere una volta per tutte il caso Icardi: il dg Beppe Marotta e il patron Steven Zhang. Alla presa di posizione di Spalletti - arrivata pochi minuti dopo la sconfitta di San Siro che rischia di compromettere la (rin)corsa a un piazzamento Champions - ha fatto seguito quella di Wanda Nara, moglie-procuratrice dell'attaccante argentino che, di fatto, ha dato inizio a tutta la vicenda chiedendo un aumento di stipendio per Mauro.
Ospite di Tiki-Taka, su Canale 5, la showgirl e agente dell'ex giocatore di Barcellona e Sampdoria ha preferito abbassare i toni, tendendo la mano all'Inter, ai suoi tifosi e soprattutto al tecnico di Certaldo. Commentando le parole stizzite di quest'ultimo nella pancia del "Meazza", Wanda ha detto che "Mauro è abituato a sentire tante cose, lui vuole segnare e fare il bene dell'Inter". E sulla possibilità che il marito-assistito possa tornare a essere convocato per la prossima sfida contro il Genoa, ha commentato: "È pronto, ora dipende solo dalla scelta dell'allenatore". Per poi insistere sull'amore che Mauro ha per i colori nerazzurri: "A San Siro continuava a spingere la squadra come quando l'ha guardata in tv. Tiene molto ai compagni, non lo deve dire pubblicamente".
Eppure, nello spogliatoio dell'Inter, qualcosa non va. Da tempo è in atto una spaccatura tra chi sta dalla parte di Icardi e chi, invece, non sopporta l'atteggiamento dell'attaccante nerazzurro. Non solo per la polemica scatenata con la società per avere un aumento dell'ingaggio, ma anche per la decisione di Maurito di non chiedere scusa ai compagni dopo la sua riammissione in squadra. La goccia che ha fatto traboccare il vaso della pazienza di Luciano Spalletti che, infatti, ha preferito tenerlo fuori per la sfida con la Lazio.
Intanto, l'ex allenatore interista Alberto Zaccheroni ha commentato così la vicenda: "L'idea completa non ce l'ho perchè mi manca un tassello: non ho ben capito da dove è partita questa querelle. Per arrivare al punto di togliere la fascia a un capitano deve essere successo qualcosa di irreparabile e la gestione del caso da parte della società si è fatta difficile. Non vedo come se ne possa venire fuori accontentando tutti", ha detto ai microfoni di "Radio Anch'io Sport", su Radio 1. Per poi prendere le difese del collega Spalletti: "Credo che abbia fatto quanto avrei fatto io.
Il club ha scelto di negoziare per il suo rientro però non ne ha parlato con l'allenatore, che deve gestire lo spogliatoio. Io vorrei essere stato più coinvolto nella trattativa per riportarlo nello spogliatoio".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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