Caterina Collovati: "Io invidiosa di Diletta Leotta? Proprio per niente"

La giornalista moglie di Fulvio Collovati si è difesa dalle accuse di provare invidia nei confronti della giovane collega Diletta Leotta: "Rosicona? Non conosco questo sentimento"

Caterina Collovati: "Io invidiosa di Diletta Leotta? Proprio per niente"

Caterina Cimmino, coniugata Collovati dopo il matrimonio con l'ex calciatore di Milan e Inter Fulvio, è stata criticata aspramente dal collega Pippo Russo su calciomercato.com per le sue parole sulla punta di diamante di Dazn, una delle più amate dagli appassionati di calcio: Diletta Leotta. Caterina si era "scagliata" contro Diletta per la gaffe al Gran Galà del calcio su Samir Handanovic direttamente dalla sua pagina Facebook: "Alla bella Diletta non importa prepararsi, quel che conta son le forme, quelle si, preparate ad hoc. In quello è la numero uno. Attenzione però a sottolinearlo troppo perché altrimenti sei sessista".

Il collega Pippo Russo nel suo articolo è entrato in tackle sull'esperta giornalista nata a Napoli che ha però avuto diritto di replica direttamente dalle pagine di calciomercato.com per gentile concessione del direttore Stefano Agresti: "Gentile direttore, ti sarei grata se mi consentissi qualche riflessione o meglio precisazione, rispetto al pezzo del vostro Pippo Russo, il quale per difendere la Diletta nazionale, non esita ad offendere la sottoscritta".

La lunga lettera di Caterina Collovati prosegue su una linea dura e precisa dove la 57enne, madre di due figlie femmine, Celeste di 35 anni e Clementina di 25, nega di provare invidia per la sexy giornalista sportiva: "Io rosicona? Non conosco questo sentimento, avendo una più che soddisfacente vita professionale oltre che una felicissima vita privata. Non mi occupo più di calcio per mia scelta. È vero che le miserie umane sono infinite, ma francamente mi risulta oltremodo difficile invidiare Diletta Leotta peraltro coetanea delle mie figlie".

La moglie dell'ex difensore campione del mondo nel 1982 con l'Italia di Enzo Bearzot ha deciso di utilizzare il cognome del marito ed ha voluto difendersi anche da questa accusa che le è stata più volte mossa: "Mio marito ha un cognome famoso. Nel lontano indimenticabile 1982, quando iniziai a muovere i primi passi nel giornalismo sportivo, decisi di utilizzarlo. Non si trattò di un cambio di identità, bensì di un diritto sancito anche dal codice civile".

Chiusura con stoccatina finale alla Leotta, ma anche a tutte le donne che decidono di utilizzare la fisicità per farsi apprezzare nel mondo del lavoro e non solo: "Sono al contempo molto critica nei confronti di chi utilizza la propria fisicità in maniera eccessiva- e

ancora- Ritengo che le donne non debbano per forza esprimersi con il corpo, sarebbe più opportuno farsi apprezzare attraverso i contenuti, pur non rinnegando la femminilità. Combatterò sempre per questo".

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