Gli ultimi della lista sono tre Millennial: i classe 2000 Sandro Tonali, il giovanissimo regista del Brescia, lo svedese Dejan Kulusevski, centrocampista del Parma già ceduto alla Juve e l'albanese con cittadinanza italiana Marash Kumbulla, difensore del Verona già conteso da Inter e Juventus.
Il lungo elenco, che comprende gente del calibro di Cassano, Verratti e Icardi guardando al campionato italiano, ma anche giocatori come Tevez, Sergio Ramos e più di recente Kimmich se si allargano le frontiere, riguarda i talenti fuori categoria a cui la provincia va stretta. È un destino comune di molti calciatori: giocare in squadre di media o bassa classifica e dimostrare immediatamente di essere pronti per piazze più blasonate o palcoscenici più illustri. Ecco che il volo verso i piani alti, nella maggior parte dei casi, è immediato.
Dicevamo di Tonali, un ventenne che ha già gli occhi di mezza Europa addosso, nonostante sia appena al terzo anno della sua carriera e al primo in serie A. A scatenare l'interesse di molte squadre (Inter e Barcellona, tanto per citarne alcune) è l'evidente somiglianza fisica e non sono con il Maestro Andrea Pirlo. Che a Brescia - come il lodigiano Sandro - ha mosso i primi passi calcistici, e che a vent'anni vantava già diciotto presenze in A con la maglia dell'Inter e viveva la splendida parentesi in prestito alla Reggina prima di tornare in nerazzurro e iniziare la sua splendida carriera vissuta tra la Nazionale, il Milan e la Juventus.
Allo svedese di origini macedoni Dejan Kulusevski è invece bastata una stagione brillante al Parma, dov'era in prestito dall'Atalanta. La Juve ha giocato d'anticipo e ha strappato il giocatore ai bergamaschi - che lo avevano pescato nel 2016 al Brommapojkarna, club di sobborgo occidentale della città di Stoccolma - per 35 milioni di euro più bonus. La sua stagione prima del Covid era stata magica: il quotidiano britannico Guardian ha inserito il suo nome tra le migliori undici rivelazioni internazionali, poi la prima chiamata nella nazionale maggiore svedese e il debutto contro le Far Oer a novembre, infine la chiamata del club bianconero dopo una manciata di gare in serie A.
Per chi è nato a Peschiera del Garda, a pochi chilometri dalla città dell'Arena, è stato difficile scegliere la nazionale albanese a quella italiana. Lo ha fatto probabilmente in onore dei genitori, visto che Marash Kumbulla ha vissuto sin dall'età di 8 anni nelle giovanili del Verona. È stato Edy Reja, ct delle Aquile che a Verona ha allenato quando Marash non era nato, a volerlo nella sua nazionale ad agosto 2019 facendolo poi esordire a ottobre in Moldavia.
Pochi giorni prima Kumbulla, uno dei pilastri del muro gialloblù di Juric che ora sogna un posto europeo, aveva siglato un record storico: primo difensore nato nel Duemila a segnare un gol in serie A. E Verona, la sua patria calcistica, comincia già a stargli stretta.
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