Conte, che batosta: epidemia e ko a tavolino

Covid, 13 positivi nel Tottenham: quasi certo l'addio alla Conference dopo il rinvio col Rennes

Conte, che batosta: epidemia e ko a tavolino

Sempre peggio, per Antonio Conte. Nel giro di poche ore, ieri, la sfida di Conference League tra il suo Tottenham ed il Rennes, rinviata giovedì, è stata annullata, con conseguente e probabile sconfitta a tavolino ed eliminazione. Rinviata anche la sfida di oggi in campionato a Brighton, e sempre per lo stesso motivo: un focolaio di Covid all'interno del club e della rosa, con 13 giocatori positivi al virus e una situazione che lo stesso Conte ha definito critica, mostrando una certa apprensione per sé, lo staff e i famigliari.

Il problema è sanitario e anche logistico: arrivato solo ai primi di novembre, l'allenatore italiano aveva bisogno del maggior numero di allenamenti possibili per rimettere in sesto la squadra, ma ora non solo non può effettuarli, dato che è previsto un periodo di 10 giorni di isolamento per i positivi, ma è pure atteso da sei partite nei 17 giorni tra giovedì 16 a sabato 1 gennaio. C'è tra l'altro un precedente curioso: nel dicembre del 1996, in Inghilterra, il Middlesbrough per via di alcuni infortuni ma soprattutto di un'epidemia influenzale che aveva lasciato sette solo uomini a disposizione del manager Bryan Robson scelse di non giocare la sfida di campionato con il Blackburn Rovers, ma avendo preso una decisione unilaterale fu punito con lo 0-3 a tavolino e per colpa di quei tre punti persi retrocesse, dato che oltretutto i Rovers erano un'avversaria diretta per la salvezza.

Era la squadra con Fabrizio Ravanelli centravanti che raggiunse, e perse, la finale di Coppa di Lega e di Coppa d'Inghilterra, ma che per colpa di quei tre punti a tavolino retrocesse. Ecco un pericolo che il Tottenham non corre. Almeno quello, insomma.

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