Il comportamento che i tifosi dell’Atalanta hanno tenuto nel corso dell’ultima gara di campionato giocata, e persa, lo scorso sabato contro il Napoli al the Gewiss Stadium non è passato inosservato. Il Giudice sportivo ha inflitto una ammenda di 25mila euro alla squadra bergamasca per i cori contro i partenopei, contro San Gennaro, contro l'arbitro e per il lancio di oggetti in campo dopo il match.
Una partita accesa e caratterizzata dal bel gioco espresso dagli uomini di Gasperini e Spalletti che ha permesso ai partenopei di consolidare il primato in classifica. Eppure sugli spalti c'è chi ha esagerato. Nel comunicato diffuso dalla Lega Serie A si spiega che la decisione è stata presa in quanto i sostenitori della Dea "prima della partita e nel corso della stessa" hanno intonato "ripetutamente cori insultanti di matrice territoriale, nonché cori oltraggiosi di matrice religiosa, percepiti da tutti i collaboratori della Procura federale posizionati nelle varie parti dell'impianto (€ 12.000,00)".
Nel documento si indica che altri 3mila euro di multa derivano dal fatto che i supporter hanno intonato un coro insultante nei confronti del direttore di gara al termine della partita. Gli altri 10mila euro perché gli stessi tifosi, sia nel corso della partita che dopo il fischio finale, hanno lanciato "anche in direzione del direttore di gara e di un calciatore della squadra avversaria, alcuni oggetti di varia natura sul terreno di gioco che non colpivano alcuno".
Conseguenze, seppur minori, ci sono state anche il Napoli.
Un’ammenda di 5mila euro è stata inflitta agli azzurri perché, come si legge nel documento, i suoi tifosi al 44° del primo tempo "hanno intonato ripetutamente un coro insultante nei confronti dell'allenatore della squadra avversaria, percepito da tutti i collaboratori della Procura federale posizionati nelle varie parti dell'impianto".
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