CR7, così indispensabile ma così ingombrante

La Juventus non può fare a meno del fenomeno ma quando non c'è gli altri giocano più liberi

Torino Provocazione: senza Ronaldo la Juventus gioca meglio. Almeno, così è parso a Brescia. Dove i bianconeri hanno dovuto fare a meno della loro stella, il cui recupero è peraltro ancora incerto in vista del match casalingo di sabato pomeriggio contro la Spal. Intendiamoci: appena CR7 sarà recuperato, Sarri lo spedirà in campo e a nessuno salterà in mente di criticarlo. Però è un fatto che la presenza del fuoriclasse portoghese condizioni il modo di stare in campo della squadra. Lo ha ribadito lo stesso Sarri nei giorni scorsi: «Dobbiamo imparare ad adeguarci a seconda dei movimenti che fa lui». Il che non è semplice, perché certi sincronismi possono venire spontanei così come richiedere settimane di tempo per essere mandati a memoria. Non è allora un caso che, assente Ronaldo, il tecnico bianconero abbia concesso un turno di riposo anche a Matuidi, che del numero 7 è fedele scudiero: il francese è il centrocampista che più di tutti ha capito come muoversi a seconda delle iniziative prese da Ronaldo, sia quando quest'ultimo entra in possesso del pallone che quando attacca la profondità aspettandosi di essere servito. E magari anche riverito. Insomma: la Juve non è CR7 dipendente, ma intorno a lui è obbligata a comportarsi in un certo modo. Pure perché, quando la palla e l'hanno gli avversari, la squadra difende praticamente in dieci: non un compito sempre così agevole.

Diverso, invece, quanto successo a Brescia. Dove, giocando con due punte vere (Higuain e Dybala, per quanto il Pipita non abbia certo disputato una delle sue migliori partite) e un trequartista (Ramsey), la squadra è parsa più a suo agio. Almeno dalla metà campo in su, per certi versi riportando Sarri indietro nel tempo, quando a Empoli giocava con il 4-3-1-2. Così, grazie al terzetto Khedira-Pjanic-Rabiot, si sono visti dialoghi tecnicamente più apprezzabili e una fluidità di manovra maggiore rispetto a quando in campo c'è il portoghese: in pratica, la Juve è sembrata più naturale e spontanea, meno costruita e ragionatrice. È però del tutto ovvio che, senza perdere di vista concretezza e risultato, si debba cercare una sintesi. Magari non già contro la Spal visto che, oltre alle incerte condizioni di Ronaldo, lo stesso Ramsey arriva da due partite di fila e non è detto sia nelle condizioni per mettere in scena la terza: in futuro, però, la strada dovrà essere quella. Con Dybala che piano piano sta salendo di condizione insidiando la titolarità di Higuain, anche: un'alternativa in più, da sfruttare fino in fondo.

Nel frattempo, ieri la

squadra ha osservato un giorno di riposo, preso atto che Danilo e De Sciglio torneranno dopo la sosta per le nazionali (un bel guaio) e riaccolto Andrea Barzagli: da oggi sarà «collaboratore tecnico della prima squadra».

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