Da potenzialmente quinto, a settimo: è la strana parabola discendente di Cristiano Ronaldo che, al Manchester United, sta ottenendo risultati anche peggiori della Juve della prima parte di campionato che naviga al quinto posto in Serie A. Quel settimo posto in Premier League, infatti, non va proprio giù a CR7.
"Non sono qui per il settimo posto"
Tutta la frustazione del campione portoghese si evince da un'intervista rilasciata all'emittente britannica Sky Sports dove chiede ai suoi compagni di squadra un deciso cambio di passo e di mentalità. "Al Manchester United non si può non ambire sempre ad essere tra le prime tre. Non voglio stare qui per giocarmi il quinto, sesto o settimo posto. Sono qui per provare a vincere, per competere". Come anticipato, la classifica non mente: dopo 19 giornate, i Red Devils hanno 31 punti e si trovano dietro a City, Chelsea, Liverpool, West Ham, Arsenal e il Tottenham di Antonio Conte. La Juve, invece, dopo 21 giornate in Serie A ha totalizzato 38 punti e si trova alle spalle di Inter, Milan, Napoli e Atalanta. Come dire, per CR7 va di male in peggio.
"Dobbiamo cambiare mentalità"
"Siamo competitivi, sì, ma non al nostro top. Davanti a noi c'è un lungo cammino per migliorarci e credo che solo cambiando la nostra mentalità, potremo raggiungere grandi cose", aggiunge Ronaldo, ben consapevole però di essere approdato in una società che, almeno in questa stagione, non ha i numeri per ambire a grandi vittorie in Premier. Prova ne è anche il cambio di panchina in corso con il licenziamento di Solskjaer per Rangnick, il quale rimane un mister "sospeso" perché sa che verrà comunque sostituito il prossimo anno. Anche in questo caso, CR7 ha espresso le sue perplessità pur riconoscendo il valore del tecnico tedesco. "Da quando è arrivato qualche settimana fa, ha già cambiato molte cose e siamo già migliorati su diversi aspetti. Ma ha bisogno di trasmettere ai giocatori le sue idee", afferma all'emittente inglese.
Il motivo è presto detto: Rangnick non ha mai fatto esperienza, in passato, in un top club: è logico che abbia bisogno del suo tempo per adattarsi ad un ambiente per lui nuovo. "Questo è sicuramente il più grande incarico che abbia mai avuto - continua Ronaldo - Il fatto poi che sia ad interim può incidere sull'attitudine di alcuni giocatori, che sanno che chi gli dà istruzioni non sarà al comando per molto tempo".
"Al top anche dopo 40 anni"
In un'altra intevista con Espn Brasile, invece, il 36enne Ronaldo ha dichiarato di essere in grado di giocare ai massimi livelli anche ben oltre i 40 anni. "Sono felice, voglio continuare e vedere cosa succede. Se posso giocare ancora a 40, posso giocare anche a 41, 42... Ma la cosa più importante è godersi il momento, il presente", sottolinea il portoghese. Il segreto riguarda la genetica, come da lui stesso precisato. "Geneticamente parlando, non dirò che mi sento come se avessi 25 anni, non esagero. Ma è come se ne avessi 30. Mi prendo cura del corpo, del mio corpo e del mio spirito", ha aggiunto.
L'asso portoghese è affascinato anche da altri aspetti extra calcistici tra cui proprio la longevità, "una cosa affascinante che ho iniziato a studiare ultimamente", ha ammesso. Il segreto per rimanere ai massimi livelli è avere "l'intelligenza" necessaria per "adattarsi" a nuove situazioni e "leggere bene il gioco". "A ogni fascia d'età sono stato in grado di adattarmi a nuove filosofie di gioco. Sono orgoglioso di sentire che, alla mia età, sono riuscito a mantenere il solito livello di gioco", ha spiegato.
Ma qual è l'insegnamento che CR7 ha imparato nella sua lunga e gloriosa carriera? "Dopo i 33, il corpo continua a reggere, se ce ne prendiamo cura. Ma la battaglia più difficile è a livello mentale", ha concluso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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