Infine e finalmente. La Juventus riparte da Cristiano. Non CR7, la cui permanenza sotto la Mole ha portato più problemi che altro, ma da Giuntoli. Come tutti ormai sapevano da settimane: infine e finalmente, dopo lo stucchevole tira e molla con De Laurentiis, ieri sono arrivate le firme sul contratto che legherà l'ex dirigente del Napoli alla Juventus per le prossime cinque stagioni. «Per un bambino come me che partiva da Prato e faceva otto ore in pullman per vedere la Juventus è un motivo di grande soddisfazione ha dichiarato a JTV-. Un'emozione incredibile: mio papà era un grande tifoso bianconero e mi ha inculcato la juventinità fin da piccolo». Lo aspetta un grande lavoro, senza se e senza ma. Certamente senza Champions League per quest'anno, in attesa che l'Uefa decida in tempi (forse) brevi se ammettere o meno la Juventus alla prossima Conference League: «A giorni sapremo, perché ci sarà il completamento degli organici delle competizioni internazionali queste le parole pronunciate ieri da Gravina, presidente della Figc -. So che ci sono interlocuzioni costanti, in un clima sereno. Non conosco i contenuti, ma mi auguro che a breve ci sia una decisione definitiva».
Altre spine lo attendono poi anche dalle parti della Continassa. A cominciare da un rapporto con Allegri da far nascere nel modo migliore, per arrivare alla necessità di piazzare una serie di esuberi altrimenti pesantissimi a bilancio: Arthur, McKennie, Zakaria, Alex Sandro e Luca Pellegrini sono tutti alla ricerca di una società che non li pretenda in regalo o quasi. Si battono le piste della Premier League per McKennie (Aston Villa) e Zakaria (West Ham), mentre il mancino brasiliano vorrebbe lui pure l'Inghilterra o in alternativa l'Arabia Saudita: qualcosa accadrà comunque e probabilmente il più difficile da piazzare sarà Arthur, sempre rotto anche durante la sua esperienza al Liverpool e sotto contratto fino al 2025 a 9 milioni circa a stagione. «Dobbiamo lavorare più degli altri il manifesto di Giuntoli -. Poi il tempo dirà se lo avremo fatto anche meglio. Dobbiamo riuscire a mettere da parte l'io e ragionare come un noi. Mi piacerebbe mettere insieme tante teste con un solo cuore».
Subito al lavoro, quindi: dovendo sbrogliare anche la questione Pogba, cui l'Arabia farebbe ponti d'oro che al momento sono stati però rispediti al mittente, per poi affrontare di petto quelle legate a Vlahovic e Chiesa: al primo la Juve rinuncerebbe per una cifra intorno agli 80 milioni (Hojlund o David, dal Lille, gli eventuali sostituti), mentre il secondo potrebbe partire ma non per meno di 60.
Infine, Bonucci: non rientra più nei piani di Allegri e guadagna uno sproposito (6,5 mln netti), motivo per cui sarà incentivato a trovarsi una sistemazione. E l'ex compagno ed ex allenatore Andrea Pirlo lo ha già chiamato perché lo vuole alla Sampdoria per aiutarlo a riportarla subito in serie A.
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