La Dea frena ma resta in vetta. Anche se con i nervi tesi

Demiral illude, l'errore di Musso diventa un assist per Valeri: tre anni fa giocava solo in D...

La Dea frena ma resta in vetta. Anche se con i nervi tesi

È durata lo spazio di una giornata di campionato la testa della classifica in solitaria per la Dea, che frena in casa contro la Cremonese e vede sfumare la possibilità di guardare tutti dall'alto in basso. L'1-1 del Gewiss Stadium, infatti, permette a Milan e Napoli di agganciare l'Atalanta in vetta. Un pareggio dal retrogusto acre di occasione persa per la banda Gasperini, che ogni volta che in casa deve fare la partita contro le piccole fa fatica. Il leit-motiv della scorsa stagione si è ripetuto al cospetto di una Cremo rocciosa e ben messa in campo da Alvini. Per i nerazzurri il rammarico di non aver saputo sfruttare il vantaggio arrivato da palla inattiva grazie all'incornata di Demiral ben innescato dà Koopmeiners.
Neanche il tempo di festeggiare che 280 secondi dopo gli ospiti pareggiavano a causa di un errore di Musso, la cui respinta rivedibile diventava un assist per il tap-in vincente di Valeri. Che storia quella del laterale mancino romano che ha realizzato così il suo primo gol in Serie A. Mica male per chi soltanto 3 anni fa giocava in Serie D. Il segnale di come nelle categorie inferiori ci siano tanti ragazzi italiani meritevoli di una chance. Detto questo le responsabilità del portiere argentino, diventato papà in settimana, appaiono evidenti. Una papera costata cara ma che non può cancellare l'ottimo avvio di stagione dei nerazzurri (4 vittorie e 2 pareggi). A preoccupare invece è Luis Muriel, da mesi tra infortuni e rendimento calante il lontano parente del cannoniere formidabile degli anni scorsi. Al momento della sostituzione il colombiano ha smoccolato. Una reazione che non è affatto piaciuta al tecnico atalantino Gasperini (foto) che nel post-partita ci è andato giù duro nei confronti del suo numero 9: «Muriel quando è uscito ha gettato la pettorina: non è un bel messaggio questo. In altre squadre giocherebbe anche meno, visto che qui partecipa a praticamente tutte le partite».

In estate l'ex Siviglia era stato vicino ad andarsene (sondaggi di Roma e Juve che poi hanno virato rispettivamente su Belotti e Milik) e deve tornare a calarsi totalmente nel mood bergamasco. Dai gol dei colombiani (lui e Zapata sono ancora a secco) passerà tanto del destino della Dea. Per tornare in Europa servono, infatti, attaccanti da doppia cifra.

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