Il "derby" di Vargas, sbocciato sul Lago Maggiore

Ala 22enne, gioca in Bundesliga, ha origini piemontesi e da piccolo si "allenava" con i nonni

Il "derby" di Vargas, sbocciato sul Lago Maggiore

Ruben Vargas rappresenta uno dei possibili anelli di congiunzione tra passato e futuro della Svizzera multietnica che, partendo dagli exploit a livello giovanile di una decina di anni fa (vittoria al Mondiale under-17 nel 2009, secondo posto all'Europeo-under 21 del 2011), ha regalato una nuova dimensione internazionale alla Nati, che non manca un grande torneo dal 2012. Una generazione, rappresentata da Xherdan Shaqiri, vicina alla chiusura di un ciclo. Ma proprio per estro, brillantezza e potenziale, Vargas può essere considerato l'erede più credibile di Shaqiri, con il quale condivide anche una certa affinità di ruolo. Non però di carriera, visto che Shaqiri lasciò la Svizzera per una big come il Bayern Monaco, mentre Vargas ha optato per un approccio più soft alla Bundesliga, scegliendo l'Augsburg. Una decisione felice, visto che in due stagioni ha raccolto oltre 60 presenze, segnando discretamente per un'ala (13 gol) ma soprattutto offrendo un rendimento che gli ha permesso di trovare un posto in pianta stabile nel giro della nazionale a dispetto dell'età ancora giovane (22 anni).

Le radici dell'attuale Svizzera dei secondos (così sono chiamati gli elvetici di seconda generazione) viaggiano dalla penisola balcanica al continente africano, toccano i Caraibi, passano per la Spagna per poi rientrare, dopo una breve puntata in Italia, nel paese dei Quattro Cantoni. Proprio Vargas è l'elemento per il quale il match di oggi contro l'Italia rappresenta un vero e proprio derby. Nonostante il cognome latino (il padre, insegnate di golf, è originario della Repubblica Dominicana) e le origini (il ragazzo è nato e cresciuto a Lucerna), una parte del ramo materno della famiglia di Vargas arriva dal Piemonte. Anni fa, con un po' di fiuto e una passeggiata sul lungolago di Brissago, località svizzera del Lago Maggiore nota per il giardino botanico sulle isole di fronte al paese, qualche osservatore avrebbe potuto imbattersi in un ragazzino che, ospite dai nonni, divideva le proprie giornate tra il campetto e il piazzale della scuola, sempre con un pallone tra i piedi. Così ha raccontato la madre Fabienne Della Giacoma al quotidiano Il Corriere del Ticino.

Vargas l'azzurro è comunque riuscito a indossarlo lo stesso, anche se è stato quello più scuro e meno prestigioso del Lucerna, club nel quale ha debuttato nel professionismo a 19 anni. Visto il poco brillante stato di forma di Shaqiri, finora fattosi notare all'europeo solo per i capelli biondo platino, potrebbe essere lui la carta a sorpresa di Vlado Petkovic.

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