In attesa di sapere come andrà a finire, se l'accusa di aver fatto ricorso al doping verrà confermata o meno, Chris Froome si difende. "Tutti sanno che ho l'asma e conosco le regole, uso un inalatore per prevenire i sintomi, sempre entro i limiti consentiti, e so perfettamente che sarò controllato ogni giorno che indosso la maglia di leader". Il team Sky precisa che il farmaco "incriminato", il salbutamolo, è molto comune per prevenire e curare i sintomi dell'asma da sforzo. Si tratta di un medicinale permesso dalle regole della Wada, per il quale non è
necessario nemmeno il Tue (l'esenzione per uso terapeutico).
Se da un lato si mostra ottimismo, dall'altro ci sono precedenti preoccupanti: per un caso simile, ad esempio, Alessandro Petacchi trovato positivo sempre al sulbutamolo (nel 2007), venne squalificato per un anno, mentre Diego Ulissi si beccò nove mesi (anche lui per la stessa sostanza).
Ora Froome deve dimostrare per quale motivo il farmaco trovato nel suo organismo fosse, come concentrazione, il doppio rispetto alla quantità consentita. Se non lo farà rischia di vedersi togliere la vittoria di quest'anno alla Vuelta, con la conseguente assegnazione al secondo classificato, l'italiano Vincenzo Nibali, finito a un distacco di 2’15'' dal britannico in classifica generale. Salirebbe al secondo posto il russo Ilnur Zakarin, con l’olandese Wilco Kelderman a completare il podio.
Per il forte corridore siciliano sarebbe la seconda Vuelta, dopo quella vinta nel 2010.
Nella bacheca di Nibali ci sono, tra l'altro, due Giri d’Italia e un Tour de France). Bisogna evitare, però, di mettere il carro davanti ai buoi. Fromme, infatti, ha tutto il diritto di difendersi e provare la propria innocenza e buona fede.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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