Magari ci scapperà una partita da dieci. Anche se potrebbe non essere una partita per i dieci. Ovvero Paulo Dybala e Alejandro Dario Gomez: la Joya e il Papu. Argentini, talentuosi(ssimi). La scorsa stagione al centro di Juventus e Atalanta, spesso decisivi in campo con giocate di classe pura: musica meravigliosa che pareva poter durare all'infinito e che invece è stata ultimamente sostituita da polemiche anche aspre, frecciatine e panchine. Oggi, allo Stadium, chissà. Per intanto, sono stati entrambi convocati: e se la presenza di Dybala non era in dubbio nella lista dei disponibili, quella di Gomez sì visto il clima che si è respirato ultimamente a Bergamo. Poi, a metà pomeriggio, è arrivato l'ok: Gasperini ha deciso di portare a Torino anche il ribelle Papu con il quale sarebbe addirittura venuto alle mani una decina di giorni fa - e adesso non resta che verificarne la presenza tra i titolari o meno. Quanto alla Joya, punzecchiato da Agnelli («la proposta del rinnovo di contratto gli è stata fatta e lo porrebbe al livello dei primi venti calciatori europei: speriamo di vederlo tra i primi cinque, cosa che al momento non è»), difficilmente si farà preferire a Morata, che ha già cominciato in panchina contro il Genoa: subentrerà quasi certamente in corso d'opera con la speranza di bissare la rete segnata a Marassi, la prima del campionato.
Sarà insomma un duello a distanza particolare. Con il muso inevitabilmente lungo, anche se tra i due è Dybala quello che sta meglio non fosse altro perché il suo rapporto con Pirlo è stato definito ottimo dagli stessi protagonisti non più tardi di tre giorni fa. Detto questo, sarà soprattutto Juve-Atalanta: match che lo scorso 11 luglio avrebbe anche potuto far prendere allo scudetto una strada diversa, se Ronaldo non avesse trovato il pareggio su rigore al novantesimo. «Evitiamo brutte sorprese - ha detto Pirlo alla tv societaria -. L'Atalanta va considerata una squadra top e noi dobbiamo avere lo stesso atteggiamento sia in campionato che in Champions». «Di Gomez parlate voi le parole di Gasperini -. Io devo badare agli altri, anche per rispetto. E devo pensare alla squadra e al miglior modulo possibile. Tutto il resto non chiedetelo a me, si è già detto abbastanza». Nessuna replica neppure a quanto pubblicato da Gomez su Instagram («quando me ne andrò, si saprà la verità su tutto»): «Ad aprire un account non ci penso proprio. Tutti i giocatori ci stanno mettendo tanto, non posso parlare solo di lui».
Avanti, allora. Con la tradizione tutta dalla parte dei bianconeri, ammesso che conti qualcosa: negli ultimi nove anni - ovvero da quando i bianconeri vincono ininterrottamente lo scudetto - solo il Torino (2,58 punti concessi di media) ha ottenuto risultati peggiori dell'Atalanta (2,44) contro la Juventus.
E, tanto per andare ancora più indietro con la memoria, va segnalato che in campionato l'ultima vittoria dei nerazzurri a Torino risale all'8 ottobre 1989, quando l'Atalanta di Mondonico si impose al Comunale con una rete di Caniggia. Argentino pure lui, toh.
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