Dal momento in cui si è saputo che le finali di coppa del mondo previste a Cortina dal 16 al 22 marzo sarebbero state annullate, in molti hanno scritto che Federica Brignone sarà favorita da questa decisione, perché essendo al comando della classifica, saranno le altre a doverla raggiungere. In realtà, come ha fatto notare lei, «ora ho tutto da perdere e poco da guadagnare, perché al posto delle 7 gare in programma ce ne saranno solo tre, due delle quali, lo slalom e il parallelo, nettamente favorevoli alle mie avversarie, Shiffrin e Vlhova».
Proprio così. A Åre, nel prossimo lungo (sarà eterno!) fine settimana, Mikaela e Petra avranno la concreta possibilità di dividersi 540 punti, circa 270 a testa, mentre Fede, basandosi sui risultati della stagione, ne potrebbe fare poco più di un centinaio. Guai se mia figlia sapesse che sono qui a fare di conto, sono mesi che lavora mentalmente solo per riuscire ad affrontare ogni manche dando il 100%, senza pensare al risultato o ai punti. In ogni caso per Federica non sarebbe una sconfitta vedersi superare dalla Shiffrin o anche dalla Vlhova. La sua stagione è stata favolosa, con il record di punti italiano (non ha battuto uno qualunque, ma Alberto Tomba), 5 vittorie e altri 6 podi in quattro diverse discipline, la sicurezza del podio nella classifica generale e in quelle di discesa (3° posto), superG (2° che brucia), combinata (1° posto) e naturalmente gigante, il sogno della sua carriera. Ce la farà a coronarlo? Con una gara in meno forse ha più possibilità, l'annullamento di Cortina in questo caso potrebbe favorirla.
Andrà come andrà, quello che a lei farà male sabato prossimo non sarà quindi aver eventualmente perso la sfida finale, sarà averlo fatto lassù, a Åre, magnifico ma sperduto luogo della Svezia, lo stesso che poco più di un anno fa mandò in scena un campionato mondiale da dimenticare (meteo folle e gare disputate fra vento, neve, nebbia, pioggia e quant'altro), lo stesso che, in coppia con Stoccolma, a fine giugno finì battuto dall'Italia di Milano-Cortina per l'Olimpiade 2026.
La vendetta è servita, l'atto finale di questa stagione bellissima e combattuta come da anni non succedeva, non sarà nella blasonata località delle Dolomiti messa ko dal coronavirus, ma in collina fra le renne, con forse un centinaio di persone ad applaudire le migliori sciatrici del mondo.
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