Eto'o: "Cori razzisti? Chi è nero dica 'Non gioco'. Se no è uno schiavo"

L'attaccante Samuel Eto'o, intervistato dall'ex compagno Olivier Dacourt per il documentario "Non sono una scimmia", si è scagliato contro quei calciatori di colore che continuano a giocare malgrado i cori razzisti: "Sono schiavi"

Eto'o: "Cori razzisti? Chi è nero dica 'Non gioco'. Se no è uno schiavo"

L'attaccante camerunese Samuel Eto'o, che oggi gioca in Qatar, è considerato uno dei calciatori più forti della sua generazione. Per anni ha giocato e segnato valanghe di gol con le maglie di Maiorca, Barcellona, Inter, Chelsea, Everton e Sampdoria, prima di lasciare il calcio che conta per destinazioni più esotiche. Eto'o è tornato a far parlare di sé per le parole rilasciate all'ex compagno Olivier Dacourt nel reportage "Non sono una scimmia" della tv francese Canal Plus. Tema affrontato, com'è facile immaginare, il razzismo.

Un po' a sorpresa, Eto'o non si è scagliato solo contro i tifosi autori dei cori razzisti, ma anche contro alcuni calciatori di colore, colpevoli di non fare abbastanza per debellare questa piaga dal mondo del calcio. "La soluzione? Tutti i giocatori neri dovrebbero dire 'Non gioco più'. Se sarebbe efficace? Molta gente perderebbe denaro e quando tocchi le tasche trovi le soluzioni", riporta Tuttomercatoweb.

Quindi l'attacco ai colleghi: "Si trovano sempre questi schiavi neri che vengono a farti la morale e che si chiedono se non sia esagerato, solo perché vogliono piacere agli altri", ha commentato Eto'o, prima di affrontare un altro problema del mondo del calcio: la discriminazione ai danni degli allenatori di colore.

"Alcuni ex giocatori di colore non prendono il patentino ma ce ne sono molti altri che lo fanno.

Manca fiducia, non ci si fida degli allenatori di colore, vengono visti come tecnici di seconda classe". Eto'o ha chiuso l'intervista con una promessa. "In futuro farò l'allenatore. Voglio vincere da tecnico quanto ho vinto da calciatore".

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