Ferri ha le idee chiare sull'Inter: "Vi spiego cosa può accadere adesso..."

In esclusiva per ilgiornale.it, Ferri ha parlato di Inter toccando diversi argomenti tra cui la lotta scudetto, il momento delicato in Champions League, Conte e molto altro ancora

Ferri ha le idee chiare sull'Inter: "Vi spiego cosa può accadere adesso..."

L'Inter di Antonio Conte non è ancora riuscita ad ingranare la marcia giusta in questa stagione ma il tempo per rimediare c'è. I nerazzurri sono distanti cinque punti dalla vetta in campionato mentre in Champions League la situazione è decisamente più compromessa e questa sera contro il Real Madrid di Zinedine Zidane servirà la vittoria per non essere fuori dai giochi dopo sole quattro partite del girone.

Riccardo Ferri è stato una delle colonne dell'Inter tra il 1981 e il 1984. In tredici anni l'ex difensore di Crema ha messo insieme 418 presenze complessive condite da 8 reti riuscendo a vincere due Coppe Uefa, uno scudetto, una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana. In esclusiva per ilgiornale.it, Ferri ha analizzato la situazione dell'Inter, ha trattato il tema scudetto, critiche, Champions League e molto altro ancora:

Ferri, questa Inter le sembra meno solida rispetto a quella dell'anno passato e non solo per i gol subiti?

"Voglio essere coerente nel mio giudizio senza farmi condizionare dai risultati delle singole partite. Penso che il tasso tecnico della squadra sia migliorato rispetto all'anno scorso ma sicuramente una cosa che sta mancando rispetto all'anno passato è la questione dell'equilibrio. La squadra fa fatica a recuperare palla, a rimettere a posto i reparti, ad essere aggressiva. Se l'Inter abbassa il ritmo viene subito punita dagli avversari che si ritrovano con tanta facilità dalle parti di Handanovic".

Pensa che la squadra faccia fatica anche per via di qualche scoria di troppo derivante dalla passata stagione?

"Queste sono più supposizioni giornalistiche. Per quanto mi riguarda mi astengo perché non vivendo la realtà di Appiano Gentile non posso esprimermi in nessun giudizio. Io penso di no anche perché ci sono professionisti seri che hanno obiettivi da raggiungere e da perseguire, penso dunque non ci siano problemi extracampo".

Conte è tornato ad essere battagliero nel post Inter-Torino. Pensa che le critiche ai nerazzurri da parte dei media siano esagerate?

“Su cosa possa accadere ho le idee chiare. Antonio è sicuramente uno dei migliori tecnici in circolazione, è abituato a gestire squadre importanti e situazioni spinose, anche con i media. Quello che si dice seduti in poltrona o al caldo di qualche studio televisivo lasciano il tempo che trovano perché è ovviamente facile farlo quando non sei impegnato in prima persona. Nel post partita molte volte non riesci a essere lucido nelle vittorie e nelle sconfitte. Conte è un uomo viscerale, questa cosa l’ha trasferita alla squadra l'anno scorso e si è visto. Forse quest'anno riesce di meno per ora e questo lo fa arrabbiare e lo infastidisce. Dal punto di vista comunicativo è cambiato ma in meglio, è più produttivo, riflessivo e in sintonia con la società. Poi non ha mai perso il suo spirito battagliero, c'è e si vede".

L’Inter può ritrovare un suo equilibrio ritrovando il suo trio difensivo titolare che è sicuramente uno dei più forti in circolazione o serve altro?

"Di certo l'Inter ha una difesa forte e nel pacchetto ci metto dentro anche Ranocchia che ha dimostrato di non essere affatto un giocatore a fine carriera. La cosa importante però non è solo l'assetto difensivo ma l'equilibrio di squadra perché se si fa fatica a pressare dall'alto dopo diventa tutto più difficile per chi deve difendere. Ognuno deve fare il suo, compreso Handanovic che in questi anni ha sempre fatto bene: la fase difensiva dipende dall'equilibrio totale di squadra".

L'Inter è ancora una delle favorite per la vittoria dello scudetto?

"Io sono una persona positiva e penso che questa squadra sia stata costruita per vincere dopo aver vissuto delle stagioni non esaltanti. L'obiettivo della società è quello di vincere dei titoli e sicuramente la squadra sta lavorando in questa direzione e per questa ragione l'Inter è sicuramente una delle pretendenti allo scudetto. Sono dell’idea che quando si fanno delle scelte bisogna difenderle fino alla fine e andare avanti perseguendo la strada intrapresa. Il diktat societario, ma questo vale per tutti, deve essere questo. L'Inter poteva forse fare meglio ma il cammino è ancora lungo e io sono fiducioso che possa rendersi protagonista e cogliere una importante occasione a fine stagione".

L'Inter questa sera si gioca tantissimo in Champions League contro il Real. Lei è fiducioso sul passaggio del turno?

“Giocare contro il Real Madrid non è certo facile per nessuno soprattutto quando sei costretto a vincere e a conseguire un risultato importante. Penso che vedremo una bella reazione da parte della squadra, ci vorrà attenzione massima soprattutto nei minimi particolari e in fase di non possesso. L’Inter ha dimostrato di poter andare in rete con una facilità disarmante e penso che questa partita contro il Real Madrid arrivi al momento giusto".

Pensa che Conte proseguirà sulla panchina dell'Inter anche l'anno prossimo? Nel caso andasse via Allegri sarebbe il giusto profilo?

"Questi sono discorsi giornalistici e dunque mi astengo (ride; ndr). Conte sa vivere in mezzo alle tensioni e alle problematiche. Quando ci si siede su una panchina importante è chiaro che se non ottieni risultati puoi essere messo in discussione ma siamo a inizio stagione e dunque fare un discorso del genere mi sembra prematuro".

Capitolo Eriksen, la società ha appoggiato Conte. Lei da che parte sta?

"Io rimango rispettoso nei confronti del giocatore, mi auguro non si sia perso. In passato ha già dimostrato di essere importante. Chiaro è che la squadra ha bisogno di tutti ma in questo momento non sta dando quello che ci si aspettava. Quello che gli posso consigliare è una sola cosa: dovrebbe cercare di reagire a questa situazione difficile partendo dall’allenamento dando segnali importanti al tecnico. Lamentarsi e non fare qualcosa non è l’atteggiamento giusto, questa cosa vale per tutti e non solo per il danese. Puoi pretendere qualcosa dal momento che dai, ora è il momento di parlare poco e di fare i fatti”.

Lukaku ha "criticato" la squadra parlando da leader e Conte gli ha dato ragione. Cosa ne pensa della parole del belga dopo Inter-Torino?

"Lui spesso e volentieri è stato leader di questa Inter e anche questa volta ha dimostrato di valere tantissimo e non solo sul terreno di gioco. Lukaku vuol vincere e si vede, sta dando un contributo ottimo dal punto di vista tecnico, realizzativo e di leadership. Non è mai banale anche quando parla, vuole alzare l’asticella di tutta la squadra e bisogna partire proprio dall'approccio e dall'atteggiamento".

Il Milan sta vivendo un momento d'oro. Se l'aspettava questo expoit rossonero?

“Io no ma per me nemmeno loro se l’aspettavano (sorride; ndr). Non è lì per caso ma perché ha conseguito risultati importanti anche negli scontri diretti. Si vede che hanno qualità come gruppo e non solo come squadra. Non c'è solo Ibra che ha portato sicuramente voglia di vincere e fame, dietro c’è anche una squadra che ha gamba, carattere, personalità nonostante l’età media molto giovane. Sono contento per il mio amico Maldini e felice che in questo momento abbia avuto riscontro positivo per il suo lavoro da dirigente".

Se si dovesse sbilanciare chi è il favorito per la lotta scudetto?

“Quest’anno come non mai è tutto incerto. Vedo tante pretendenti in lizza e la squadra che trionferà non lo farà solo per meriti in campo, dovrà avere anche fortuna con infortuni e contagi da coronavirus.

All’Inter è successo prima del derby di avere 6-7 contagiati e questo condizionerà molto la stagione di tutte le squadre. In lizza ci sono davvero tutte: Juventus, Inter, Milan, Roma, Napoli, Lazio ma ad oggi fare un nome è davvero difficile".

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