"Allenarsi sui calci di rigore? Non serve a niente. Se uno vuole, può farlo da solo". Sembra una delle tante opinioni che possono scappare dalla bocca di un tifoso, oppure di un allenatore amatoriale. Non farebbe discutere, se ad esprimerla non fosse stato il tecnico di una delle 16 nazionali che si sno qualificate agli ottavi di finale dei Mondiali in Russia. Si tratta di Akira Nishino, c.t. della nazionale giapponese. Che, poche ore prima della sfida contro il Belgio, ha sorpreso tutti con dichiarazioni bizzarre.
Nel calcio di oggi, sempre più equilibrato e segnato dagli episodi, a volte i calci di rigore si rivelano decisivi per decidere il destino di una partita. Ultima vittima eccellente della lotteria dei rigori la Spagna, eliminata dalla Russia dopo avere sbagliato due penalty su cinque. Spesso, durante gli allenamenti, specie nel periodo di competizioni a eliminazione diretta come i Mondiali, i calciatori sono costretti a una sessione supplementare dedicata aitiri dal dischetto. Spesso, non sempre. Come nel caso del Giappone, il cui c.t. Akira Nishino ha svelato di non avere fatto lavorare i suoi giocatori su questo aspetto specifico. "Sui rigori non ci siamo allenati. Poi se uno vuole può farlo da solo". Il motivo? "Non penso sia utile", ha spiegato l'allenatore della nazionale del Sol Levante, aggiungendo che "è impossibile ricreare la tensione che i calciatori provano quando quel rigore lo dovranno calciare per davvero". Parole che stanno faendo discutere l'opinione pubblica giapponese e non solo.
A questo punto, La speranza di Nishino è non dover giustificare la sconfitta ai rigori contro il Belgio per la diffidenza nei confronti dell'allenamento sui calci di rigore. Dovesse succedere, la proverbiale pazienza nipponica potrebbe diventare un lontano ricordo. Auguri Nishino.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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