Gilardino dice addio al calcio: diventerà allenatore

Alberto Gilardino, campione del mondo 2006, lascia il calcio, dopo aver siglato 188 gol in carriera, nono cannoniere di sempre della serie A, per lui un futuro da allenatore

Gilardino dice addio al calcio: diventerà allenatore

Alberto Gilardino dice basta, il centravanti biellese a 36 anni compiuti, ha deciso di lasciare il calcio, per lui si profila un futuro da allenatore.

Si ritira anche Alberto Gilardino, eroe dei Mondiali 2006 in Germania e uno dei bomber più prolifici degli ultimi anni. Lascia il calcio dopo aver siglato la bellezza di 188 gol in 514 presenze, è attualmente al nono posto della classifica dei migliori realizzatori della serie A. 19 marcature in 57 presenze con la Nazionale invece, esperienza culminata con la vittoria dei Mondiali ed un gol nella competizione, nel match contro gli Usa. Con il Milan i migliori successi in carriera con la vittoria di una Champions League, una Supercoppa Europea e un Mondiale per club.

Centravanti classico, forte nel gioco aereo e in acrobazia e abilissimo a difender palla, ha rappresentato il prototipo dell'attaccante moderno capace di giocare per la squadra e creare spazi, conservando un grande senso del gol. Si mette in luce nei primi anni con Piacenza e Verona, dove sigla i suoi primi gol in serie A. Si trasferisce poi al Parma di Prandelli, l'allenatore, che riuscirà ad esaltarne meglio le caratteristiche.50 gol in tre anni in Emilia, gli valgono il grande salto al Milan dove approda nell'estate 2005 per 25 milioni di euro.

Al Milan di Ancelotti vive tre anni altalenanti, ottimo il primo anno con 17 marcature, indietreggia pian piano nelle gerarchie della squadra, causa una convivenza non sempre felice con Pippo Inzaghi e la successiva esplosione del brasiliano Pato. Non fa mancare tuttavia il suo contributo, come con lo splendido gol contro il Manchester Utd, sfida che lanciò i rossoneri alla conquista della Champions. Nel 2008 raggiunge di nuovo il suo mentore Prandelli stavolta a Firenze dove raggiunge la piena maturità calcistica, 48 gol in 4 anni, formando con Mutu una coppia d'attacco formidabile, protagonista di una splendida cavalcata nella Champions 2010, terminata agli ottavi di finale in un doppio confronto, pieno di rimpianti e sfortuna contro il Bayern Monaco.

Terminato il ciclo a Firenze colleziona varie annate in provincia, due volte col Genoa, poi col Bologna insieme ad un'esperienza in Cina col Guangzouh Evergrande, campionati in cui mette sempre in mostra le sue grandi doti di bomber. Nel 2015 con il Palermo, l'ultima stagione ad alto livello in A, siglando 10 gol.

Seguono annate poco brillanti ad Empoli, Pescara e Spezia fino all'ultima estate caratterizzata da tante voci di mercato, tentato da un affascinante ritorno a Piacenza fino agli ultimi rumors, che lo volevano vicino al nuovo Monza di Berlusconi e Galliani.

Ma aveva dentro di sè già deciso, scegliendo la carriera da allenatore. Ha ottenuto infatti a Coverciano l'abilitazione da tecnico Uefa pro, pronto a cominciare con grande entusiasmo l'avventura in panchina.

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