«L'Inter ha dato una grandissima risposta innanzitutto tornando a vincere in trasferta, e poi tornando a vincere bene. Eravamo tutti carichi di rabbia e amarezza dopo Firenze. Sapevamo che quelli non eravamo noi. La nota negativa è l'infortunio di Ranocchia, non ci voleva, siamo molto sfortunati». Una cosa bella e una brutta, Strama ha capito l'antifona di questa stagione. Un 3-0 senza discussioni e una distorsione al ginocchio destro di Ranocchia che lo mette a rischio derby.
Ma una doppietta di Fredy Guarin e la prima rete da grande di Marco Benassi hanno cambiato il volto della squadra, adesso più rotondo e sereno.
Il Cluj ha dato una mano, ma questo Cassano dà una speranza a tutto il clan, silenzioso, sacrificato, determinante. Stramaccioni a metà ripresa aveva in mezzo Kovacic, Benassi e Pasa, un baby centrocampo che non è arretrato di un solo metro, con Cambiasso sulla linea dei difensori che ha illustrato il repertorio. Guarin e Ricky Alvarez hanno fatto il resto, l'argentino con accelerazioni entusiasmanti in fascia. Non è chiaro cosa ecciti il suo allenatore in allenamento, ma basta quanto ha fatto vedere ieri sera in Romania. Strama metteva le braccia conserte e sorrideva. La prima rete è tutta sua, si è ciucciato sulla riga del fallo laterale Rada e qualche altro, suola, tacco, suola, verticalizzazione per Palacio che alza la testa e appoggia in mezzo per Guarin, solo, piattone e vantaggio. Così facile che nessuno ha avuto il coraggio di pensare che possa accadere nuovamente domenica sera. Ma quel gol ha tirato giù la claire su questo sedicesimo di Europa league e spalancato l'impegno in campionato fra due giorni. L'Inter ha abbassato il ritmo già da glorie in passerella e per i romeni è stato sonno eterno. Strama aveva Alvarez, Palacio e Guarin dietro Cassano, ma tutti intercambiabili, pochi riferimenti al Cluj, rapidi i movimenti nella metà campo avversaria. Il raddoppio è stato un gentile omaggio del numero uno Felgueiras che su un'accelerazione di Guarin ha perso la palla, recuperata da Alvarez e rifinita sul primo palo dal colombiano con Cadù in pericolosa spaccata sulla linea di porta.
L'Inter avrebbe potuto dilagare ma ha dato la sensazione di non voler mai forzare, praticamente aveva in campo la squadra del derby, fra gli ipotetici titolari fuori solo Nagatomo e Gargano, peraltro in condizioni precarie. Oltre a Kuzmanovic, Schelotto, Stankovic e Rocchi non in lista. Lentamente Strama ha messo a riposo i cardini, prima Palacio, poi Alvarez e quindi Guarin, ritmo sempre più blando, il terreno magico per rivedere il miglior Zanetti e la luce lampeggiante della testa di Cambiasso svettare ovunque. Cassano sempre lì ad allungare la squadra, numeri, dribbling, palla trattenuta in attesa di un inserimento di quel gruppo di ragazzotti che gli gravitava attorno.
Ne ha beneficiato proprio Benassi che prima ha costretto Camora a fermarlo da ultimo uomo con conseguente cartellino rosso (36' st), poi infilando Felgueiras per il largo 3-0 che spedisce il gruppo il 7 e il 14 marzo ad affrontare i londinesi del Tottenham Hotspur, miracolati dall'1-1 di Dembele al 45' della ripresa sul Lione.L'ultimo pensiero è al derby: «Sappiamo che il Milan è in un ottimo momento, ma bisogna giocarselo e noi ce la giocheremo a testa atta», chiude Strama che ha ripreso colore.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.