Le serie positive sono così: più si allungano e più si avvicina il giorno in cui finiranno, che per Francesco Pecco Bagnaia è arrivato ad Aragon, al termine di una corsa guidata fino all'ultimo giro, con la consapevolezza che negli ultimi chilometri sarebbe arrivato l'attacco di Enea Bastianini, in sella ad una Ducati come le sua (particolare più, particolare meno). Sentiva accavallarsi il suono rotondo dei due motori e aveva ben chiaro che presto o tardi Enea ci avrebbe provato a soffiargli la vittoria. E così è andata, Bastianini ha affondato il colpo con un interno perfetto e lui non se l'è sentita di prendere il rischio di replicare. Aveva troppo da perdere. Già, perché se anche la sua striscia record di successi consecutivi in sella alla Ducati si è fermata a quota quattro, Bagnaia in Spagna ha visto ridursi a poco più di niente il suo ritardo in classifica. Prima del via i punti da recuperare al leader Fabio Quartararo erano 30 ed ora sono soltanto dieci, così che si può ben parlare di tutto da rifare.
È successo che nelle prime curve il pilota francese si è trovato nel posto sbagliato nel momento sbagliato, alle spalle del rientrante Marc Marquez, la cui Honda è partita in derapata costringendo il pilota a chiudere il gas. Quando si viaggia a pochi centimetri di distanza l'uno dall'altro si va sulla fiducia perché lo spazio di reazione è pressoché nullo. Come Marquez ha rallentato di colpo, Quartararo lo ha tamponato, finendo lungo disteso sull'asfalto mentre il gruppo sopraggiungeva alle sue spalle. Attimi di panico, ma per fortuna tutto bene: si è rialzato con un'ampia bruciatura da sfregamento sul petto e la consapevolezza che confermarsi numero uno della MotoGP sarà un'impresa più ardua. Perché Bagnaia si è confermato in uno straordinario stato di forma, così che proprio come era successo a Misano, il solo capace di tenerne il passo è stato Bastianini, suo futuro compagno di squadra nel team ufficiale. Al box della rossa avrebbero preferito vederlo più arrendevole, ma la bestia (soprannome dato mica a casaccio) non poteva rinunciare alla ghiotta occasione di tornare al successo, accontentandosi di nuovo di finire al posto d'onore.
C'è da scommettere che in occasione della trasferta in oriente, decisiva per la corsa al titolo, gli uomini Ducati faranno ai loro piloti noiosi discorsi su come tutti saranno chiamati a dare il proprio contributo alla causa se necessario. In realtà il Bagnaia di oggi ha tutte le carte in regola per andare alla conquista del mondiale senza l'aiuto di nessuno.
Ma attenzione, Quartararo venderà cara la pelle, e tra i due litiganti c'è un terzo che senza fare troppo rumore proverà fino in fondo ad essere lui, quello che gode.
Si chiama Aleix Espargaro e guida l'Aprilia, che da sorpresa di inizio stagione si è rivelata la brillante realtà capace di rilanciare il talento perduto di Viñales e soprattutto di inserirsi in modo estremamente concreto nella corsa al titolo. Espargaro, terzo ad Aragon, dopo un periodo giù dal podio che non ne ha ridimensionato le ambizioni, ha ora un ritardo di 17 punti da Quartararo e di 7 da Bagnaia. Bisognerà fare i conti anche con lui.
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