I ciclisti vogliono rallentare la Roubaix. Furia Moser: "E allora che la asfaltino"

La richiesta del sindacato corridori accolta dal comitato organizzatore. Non ci sta Francesco Moser, tre volte vincitore della classica mito: "Più saggio farne correre meno"

I ciclisti vogliono rallentare la Roubaix. Furia Moser: "E allora che la asfaltino"
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«Allora asfaltiamo il pavé, così renderemo la Roubaix più sicura!». Francesco Moser non ci sta e non crede alle proprie orecchie quando lo raggiungiamo telefonicamente per dargli la notizia delle chicane che gli organizzatori dell'Aso (gli stessi del Tour, ndc) hanno in serbo di realizzare domenica prossima per rallentare l'ingresso nella Foresta di Arenberg, il punto più iconico della regina delle classiche.

A darne notizia è L'Equipe, che parla di richiesta del sindacato dei corridori (CPA, ndc) presieduto dall'australiano Adam Hansen. Gli organizzatori della Parigi-Roubaix spiega il quotidiano transalpino - aggiungeranno delle chicane prima della foresta per ridurre la velocità d'ingresso in questo leggendario settore di pavé. Prima del rettilineo di 2,3 km coperto di pietre irregolari che ha spesso deciso le sorti dell'Inferno del Nord verranno aggiunte delle curve per far si che il gruppo arrivi meno veloce e più allungato come ha spiegato all'Equipe il direttore della Roubaix Thierry Gouvenou: «Ho corso qui dodici volte e dodici volte sono arrivato davanti alla trouée d'Arenberg chiedendomi come avrei fatto a uscirne indenne. Su richiesta del CPA (Cyclistes Professionnels Associés) abbiamo valutato le varie possibilità optando per un sistema di chicane come quelle dei circuiti automobilistici. L'idea è di farli rallentare a 30-35 km/h in modo che anche per loro sarebbe meno rischioso e, allo stesso tempo, verrebbero messe ulteriormente in risalto le difficoltà di questo tratto visto che gli atleti ci arriverebbero senza slancio. Ho avvertito i corridori: guardate che prima della Foresta dovrete frenare parecchio. Mi hanno risposto che preferiscono frenare forte con il rischio di scivolare sull'asfalto piuttosto che lanciarsi nel vuoto a 60 km/h sul pavé».

Per Moser, vincitore di tre volte consecutive della Roubaix, il problema della

sicurezza è chiaramente centrale, ma questa per lui non è la soluzione. «Sarebbe molto più saggio far correre meno corridori. Con un gruppo più snello, ci sarebbe in automatico più sicurezza», sostiene il campione trentino.

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