I tormenti di Gimbo e Greg tra i malanni e la Senna

Tamberi in pedana dopo l'ennesimo problema fisico. Paltrinieri: 10km, fiume delle polemiche permettendo

I tormenti di Gimbo e Greg tra i malanni e la Senna
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Gimbo stamane, forse anche Greg stamane. I due inossidabili, i due fuoriclasse del nostro sport capaci, con il loro talento e la loro amicizia, di unire re e regina delle olimpiadi: nuoto e atletica. Uniti stavolta, Gimbo e Greg, quasi fossero per mano, nel testare il destino: uno provando a saltare in alto, l'altro sperando di tuffarsi in basso. Uno per scoprire se i postumi dei calcoli rovineranno la sua olimpiade, l'altro per conoscere finalmente l'acqua della Senna evitando di incontrare qualche pantegana. Perché la gara è venerdì e lui e gli altri non hanno ancora provato il campo di gara.

A star peggio è certamente Tamberi perché anche il peggior fiume del mondo, sarà sempre meglio di un pronto soccorso a tre giorni dalle qualificazioni come capitato al marchigiano. Quella di oggi «sarà molto probabilmente la gara più difficile di tutta la mia vita» ha scritto in uno di quei suoi post dove comunica ai follower ma cerca anche di prendergli energia per presentarsi al meglio, per reggere le mille tensioni. «Ora non si tratta più di sapere come io stia, ma di che cosa sarò in grado di fare. Lotterò con tutto me stesso, certo che il lavoro fatto fino a 3 giorni fa non può essere sparito nel nulla». Non può sparire, ma una parte potrebbe essere rimasta in sala d'attesa al pronto soccorso. «Non so come chiedervelo, alle 10,05 ho davvero bisogno di sentire il vostro sostegno, che scendiate in pedana al mio fianco. Voi siete la mia forza. Arriva per tutti un momento in cui bisogna perdere, quando arriverà per te... DIMOSTRA COME SI VINCE». Cuoricini cuoricini cuoricini.

Greg è diverso. Greg non è da cuoricini, se gli mandi un cuoricino Greg ti dà una testata. Mentre nella spedizione azzurra del nuoto c'è chi propone di istituire un premio Pantegana per il primo fotografo che immortalerà un nuotatore nella Senna accanto a un rattone con codone, Paltrinieri non ha mai smesso di ripetere «vedrete alla fine ci faranno gareggiare lo stesso (l'8 donne e il 9 uomini), però mi sarei aspettato un'organizzazione migliore a un'Olimpiade. Non sappiamo se l'acqua sia fredda, come sia la corrente... E poi è sporca. Sono preoccupato sia per la gara che per la salute». E ieri, come avvenuto per il triathlon, è saltato l'allenamento: all'alba, dopo un incontro con il comune di Parigi e la World Aquatics, gli organizzatori hanno annullato la prova. Oggi riproveranno e Greg e gli altri azzurri Domenico Acerenza, Giulia Gabbrielleschi e Ginevra Taddeucci sperano di poter almeno capire come si nuota lì dentro.

«Quel fiume rappresenta un enorme interrogativo» ha avvertito il ct del fondo azzurro Stefano Ribaudo, «perché prima di tutto è

necessario provare il campo di gara per questioni di sicurezza». E Malagò: «Vediamo che succede. Non penso gli organizzatori siano così poco di buon senso...». I fotografi sono però già pronti: il premio pantegana fa gola a molti.

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