La Roma crolla a Torino, ma il capitano va in gol su calcio di rigore. E quell'ennesimo gol in maglia giallorossa alle porte dei 40 non porta serenità a Trigoria. Ad aprire le polemiche è un'intervista abbastanza piccata della moglie del capitano, Ilary Blasi alla Gazzetta dello Sport: "Non critico la scelta tecnica, critico il comportamento umano, e Spalletti è stato un uomo piccolo. Punto. È la verità. Lui a parole ha detto anche delle cose stupende, ma a parole. Invece lo subisce", afferma la Blasi. La Blasi torna a parlare di quanto accaduto nello scorso febbraio, col capitano giallorosso rispedito a casa dopo un’intervista. "Io di calcio non capisco nulla, ma è stato surreale. Fantascienza, non ci potevo credere. È stato cacciato da casa sua, scrivetelo. Questa cosa non si fa. Io non lo avrei mai fatto, non mi sarei mai permessa una cosa del genere. Appena tornò gli dissi: ’Stasera si va allo stadio, dobbiamo essere là". "L’ovazione? In quei momenti i tifosi c’erano, non lo hanno abbandonato", aggiunge.
Poi punta il dito contro Spalletti: "Le scelte calcistiche sono opinabili ma non si discutono, di quello non mi impiccio, però forse avrei qualcosa da ridire a livello umano, sulla persona - continua riferendosi a Spalletti - Nell’intervista alla Rai, che fece tanto scalpore, si capiva che Francesco chiedeva solo rispetto, ed era giusto. In quel momento non glielo stavano dando. Non ha mai chiesto di giocare, si è sempre messo seduto con umiltà ad aspettare. In un momento così difficile nella vita di un ragazzo che sta attraversando un passaggio importante, c’è modo e modo per comportarsi. È giusto proiettarsi nel futuro e provare a far grandi cose anche senza di lui, ma mi sembra che alla Roma rimanga ancora difficile... Io glielo auguro. Certo che si poteva essere più delicati e Spalletti sicuramente non lo è stato, non l’ha saputo guidare in un percorso umano. Io le persone le giudico anche da questo. Quindi voto basso, molto basso". La Blasi ne ha anche per Pallotta: "Con i Sensi aveva un altro tipo di rapporto, era un figlioccio, ma quella era una conduzione più familiare, mentre questa più imprenditoriale". Infine parla del futuro del giocatore: "Adesso per lui si sta per chiudere un ciclo, siamo giunti quasi al capolinea - ammette Ilary - Non solo perchè finisce di giocare al calcio - se non è questa stagione, sarà la prossima - ma perchè dovrà iniziare un’altra vita. Certo, quella adrenalina lì sarà difficile ritrovarla. Se temo che possa deprimersi? Francesco in questi anni ha pensato solo a giocare, adesso deve prendere in mano le redini di ciò che si è creato.
È più consapevole che sta per cominciare la vita da grandi. I calciatori sono sempre tutelati, coccolati. Ora le cose cambieranno, e paradossalmente si godrà di più le giornate, anche perchè fa tanti sacrifici".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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