C'è una coppia da 100 milioni di euro che può portare l'Inter allo scudetto. Non è una coppia di fatto, ma coppia di campo se Conte Antonio la smetterà di giocare alle figurine: Vidal o non Vidal? Questo è il problema. Per una volta dimentichiamo l'ormai tediosa LuLa e pensiamo all'evoluzione della specie nerazzurra: Lukaku (costo 74 milioni) re del gol ed Eriksen (27,567 milioni) che ha trovato stima per integrare il centrocampo più logico e funzionale: Barella-Brozovic-Eriksen. Fra l'altro costoso: Barella 40,5 milioni, Eriksen 27,5, Brozovic solo 8. Se vogliamo aggiungere Hakimi (40 milioni) il centinaio si spreca: siamo a 116 milioni. Non era difficile inventarselo. Il danese aggiunge buon tiro e pericolosità nelle punizioni. Peccato che Conte ami il piacere del thrilling, tanto da attendere fino ad ora. Risultato? Squadra in testa al campionato. Peso della rosa, valore del tecnico e situazioni stagionali concordano sull'idea: scudetto ora o mai più. Perché non bisogna dimenticare i problemi societari: l'Inter da scudetto è un bel biglietto Champions da sventolare davanti ad eventuali compratori. L'oggetto si fa più appetibile, il capitale (squadra) diventa più sostanzioso. Anzi, andiamo oltre: l'Inter in testa potrebbe essere l'ultima chance di Suning per vendere meglio il prodotto. In caso di fallimento dell'impresa, non resterà che vendere i giocatori (da qui i conti di cui sopra: Lukaku ed Eriksen fanno coppia anche nell'ingaggio, 7,5 milioni a testa) prima ancora del club. Ecco, l'Inter capolista è all'ultimo bivio verso una conclusione più rosea della storia.
Che scudetto sia lo dice pure un algoritmo della Cies (Centro internazionale studi per lo sport). Valutati tiri in porta, possesso palla, passaggi effettuati e quelli degli avversari nella trequarti campo, ne esce che l'Inter dovrebbe vincere con 81 punti davanti a Milan (79), Juve e Napoli. Le vincenti degli altri grandi campionati? Manchester City, Bayern Monaco, Lione (e non Psg) Atletico Madrid. L'Inter dovrà mostrare fino dal derby di domenica se l'algoritmo ci vede bene. Ormai è ritrovata la vena del gigantone, che ha preso Ronaldo nella classifica cannonieri (16 reti, 4 su rigore come CR7). L'Inter ha il miglior attacco, e ora conta anche la sostanza difensiva. Lukaku ha sommato 56 gol in nerazzurro e ieri ha cercato di evitarsi grane sulla ignobile sceneggiata con Ibrahimovic in coppa Italia. Interrogato da tre uomini della procura, si è difeso nel nome della mamma «Guai a toccarla». Si prospettano tre ipotesi: archiviazione, patteggiamento, deferimento. Al massimo dovrebbe rischiare la squalifica in coppa per condotta gravemente antisportiva.
Il resto toccherà alle storie di campo: Conte dice che Eriksen finalmente ha capito il modo di giocare in Italia. Eppure non sembrava così zuccone altrove. La statistica vede la squadra in volo simil Triplete con 9 vittorie su 11 in casa.
Il gioco esprime un contropiede che solo l'Inter del Trap rese altrettanto feroce. Una certezza: non ci sarà un 5 maggio, non è previsto in campionato. Al massimo un 16 maggio: sfida con la Juve, l'ultima per lo scudetto. Anche a detta dell'algoritmo.
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