Inter, non solo Lukaku: mercato rivalutato

Bomber a parte, i nuovi ora sono protagonisti: da Barella a Godin e Young

Inter, non solo Lukaku: mercato rivalutato

Era il 5 novembre 2019 e, dopo la sconfitta dell'Inter a Dortmund, il vulcano Antonio Conte esplose attaccando la propria società. «Spero che queste partite facciano capire certe cose a chi di dovere - disse - Potevamo programmare molto meglio». Parole di fuoco, che spesso escono dalla sua bocca e che ciclicamente ritornano, come successo dopo l'Atalanta, dieci giorni fa, con una sfuriata che fece pensare addirittura ad una clamorosa separazione.

Adesso, però, l'allarme sembra rientrato, perché l'Inter gioca bene, vince e ha le capacità per andare fino in fondo. Da quel 5 novembre 2019 è successo di tutto e di più e ora, in pieno agosto, i nerazzurri si trovano ad aver appena sfidato un'altra tedesca, ma con un risultato, stavolta, ben diverso, che ha regalato una dolce semifinale di coppa europea, che non capitava dal Triplete. Quella di Dortmund fu la prima grande lamentela di Conte su un progetto che non gli aveva ancora fornito una squadra per vincere subito. Perché Antonio è così, prendere o lasciare: se perde, si surriscalda e poco importa se la società gli ha fatto un mercato estivo da circa 200 milioni e in quello di gennaio gli ha portato un top player come Eriksen e puntellato le fasce.

Ma è anche vero che, se da una parte Conte critica, dall'altra lavora difendendo a spada tratta i suoi giocatori, che ora lo stanno ripagando con grandi prestazioni. Sono soprattutto i nuovi che in questa particolare estate di calcio si stanno rivelando gli uomini in più, arrivati tra lo scetticismo generale e ora veri trascinatori. Lukaku, in primis, diventato, con i suoi gol e il suo lavoro, anima di questa squadra. E poi c'è Barella, imprescindibile con i suoi mille polmoni, Young e Moses, frecce che interpretano alla perfezione il loro ruolo, Sanchez, ricambio di lusso a tal punto da meritarsi la riconferma, e infine Godin, che da giocatore assoluto qual è, ha imparato dalle difficoltà e dopo mesi di panchina, sta giocando da campione. A referto mancherebbe solo Eriksen, ma già contro Getafe e Bayer ha mostrato sprazzi del suo talento.

Ora con Sanchez ai box, l'ex Tottenham diventa ancora più prezioso. Per l'Inter arriva il bello: servono solo due vittorie per conquistare l'Europa League (lunedì semifinale con lo Shakhtar, 4-1 al Basilea). Non male per una squadra che non aveva il potenziale per vincere subito.

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