Inter sogni d'oro col poker da sorpasso

Travolto il Cagliari inesistente dell'ex Mazzarri: i nerazzurri volano al primo posto

Inter sogni d'oro col poker da sorpasso

L'Inter va in testa al campionato per manifesta superiorità o per manifesta mediocrità delle avversarie: dipende da come si guarda la magica sfera pallonara. Nerazzurri davanti a tutti con meriti pieni e sogni concreti. Non poteva essere il Cagliari ad impedire il passo in avanti. La partita lo ha dimostrato subito. Non è stata pioggia di gol per la qualità del portiere avversario, eppur sono stati quattro con Lautaro re della doppietta. La gente di Inzaghi ha messo a ferro e fuoco la difesa avversaria fin dal secondo minuto e non ha smesso mai. Un poker rifilato a Mazzarri, improbabile salvatore del Cagliari, e al campionato. Facile, troppo facile, contro una squadra velina a centrocampo e con Dalbert che, probabilmente, pensava ancora di giocare in nerazzurro. San Siro, visti i risultati di Milan e Napoli, si godeva lo spettacolo pregustando il sorpasso divenuto realtà dopo mezzora. Prima Skriniar, Barella e Lautaro si erano limitati a far sobbalzare i cuori. Il Cagliari preso a pallate come un punching ball, aspettava solo l'esecuzione che Lautaro non ha esitato a tradurre in realtà, al minuto 29: il solito cross dal corner di Calhanoglu ed ecco svettare la testolona dell'argentino in anticipo su Joao Pedro, con Dalbert a guardare e Cragno sorpreso sul primo palo. Bel colpo per la tranquillità dello stadio, calcio a senso unico anche se l'Inter ha per vizietto di sbagliare un po' troppo e pure stavolta non si è negata. Aggiungiamo il puntello per l'orgoglio dell'argentino, arrivato a segnare in 4 partite consecutive che andranno nel suo libro dei record.

Partita finita, nel senso spettacolare, se l'Inter non avesse pensato di ravvivarla con un gol mancato da Sanchez, per l'uscita decisiva di Cragno, e con un rigore fallito da Lautaro. Rigore provocato dal portiere per inettitudine di Dalbert, capace di lanciare il vispo Dumfries steso da Cragno. Pallone a Lautaro, tiraccio sullo stomaco del portiere e delusione. Poco dopo anche prove di tiro di Brozovic e Sanchez sono riuscite male. Inter troppo sostanziosa per questo Cagliari, che difficilmente si salverà dalla retrocessione, perfino parsimoniosa nell'aggredire: anzi aggressiva per forza di inerzia. E pure rispettosa di una tradizione che, dal 1992, vuole a San Siro segni almeno un gol ai sardi. I gol sono presto diventati due, ad inizio ripresa, per un fulminante destro al volo del frenetico Sanchez che ci stava provando da tempo, magari per smentire chi dice costi troppo per quanto rende: prenderà pure una traversa.

Poi sono stati frizzi e lazzi sotto porta, con San Siro esaltato e il povero Cragno saracinesca super impegnata. Impotente, però, davanti alla bordata di Calhanoglu finita quasi nel sette e al poker facile di Lautaro. Poi l'Inter si è accontentata dei sogni d'oro.

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