Messaggio ricevuto. Dopo la polemica sorta per la decisione di indicare il luogo della prima tappa del Giro d'Italia, quella a cronometro, come Gerusalemme Ovest, l'organizzazione fa un passo indietro e dà ragione a Israele.
"RCS Sport tiene a precisare che la partenza del Giro d’Italia avverrà dalla città di Gerusalemme. Nel presentare il percorso di gara è stato utilizzato materiale tecnico contenente la dicitura ‘Gerusalemme Ovest’, imputabile al fatto che la corsa si svilupperà logisticamente in quell’area della città".
Si giustifica così l'organizzazione della gara ciclistica, dopo che una nota congiunta dei ministri dello Sport e della Cultura, Miri Regev, e del Turismo, Yariv Levin, entrambi compagni di partito del premier Benjamin Netanyahu (Likud), aveva messo in chiaro che se le cose non fossero cambiate a rischiare sarebbe stata la sponsorizzazione dell'evento da parte del governo israeliano.
Ventuno tapper per 3.546 chilometri, il Giro d'Italia nel 2018 partirà proprio da Israele, dove rimarrà per tre tappe, per poi spostarsi e arrivare fino a Roma con la sua tappa finale.
Ma per un attimo quel Gerusalemme Ovest sul sito ha rischiato di mandare la cosa a monte, perché se la comunità internazionale riconosce la problematicità della divisione di Gerusalemme, per gli israeliani la città è invece "capitale unica e indivisibile", quali che siano le rivendicazione dei palestinesi."Ci felicitiamo della rapida decisione di rimuovere la definizione di 'Gerusalemme ovest' dalle pubblicazioni ufficiali", hanno scritto Regev e Levin in un breve comunicato che sa di pace fatta.
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