Stati Uniti campioni del mondo, Cina sconfitta 3-1 in finale (27-25, 25-20, 16-25, 26-24). Eppure solamente 4 giorni avevamo battuto gli Usa 3-0. Eppure soltanto l'altra domenica anche la Cina si era dovuta inchinare alle azzurre, per poi prendersi la rivincita in semifinale.
Per noi l'oro se n'era appunto andato sabato, frantumato contro la muraglia cinese; il bronzo è svanito ieri di fronte al Brasile, quella che era considerata la squadra più forte del mondiale. Alla bella Italia di Marco Bonitta è rimasta la medaglia di legno, quella che non conta niente e che non entra negli annali. Ma è anche e soprattutto la medaglia del cuore, della simpatia, dell'amore per la pallavolo che le nostre incredibili ragazze hanno trasmesso a un'intera nazione e la dimostrazione è stato lo share del 17,88% e 4 milioni 436 mila spettatori su Rai Due, con picchi di oltre 5 milioni in occasione della gara con la Cina, ma anche nelle partite precedenti erano state raggiunte cifre da far invidia al calcio.
Nella finale per il terzo posto il Brasile delle straordinarie Sheilla, Thaisa, Tiemi e Fabiana ha asfaltato le azzurre nei primi due set (25-15 e 25-13), quasi doppiandole, con una difesa e un muro insuperabili e schiacciatrici di un'altra dimensione. Senza energie, idee assenti, il muro inesistente, la difesa che sembrava la banda del buco con le centrali che non riuscivano a fermare niente, questa la più brutta Italia mai vista in questa manifestazione iniziata il 23 settembre a Roma, proseguita con una cavalcata esaltante attraverso Bari e Milano (ricordate le lezioni di gioco inflitte a Usa e Russia?) e conclusasi ora al Forum di Assago strapieno con 12.600 spettatori impazziti, con due sconfitte proprio nelle due uniche partite che non si potevano e non si dovevano perdere.
Ma dopo questo black out iniziale, anche se due set sono davvero un bel lasso di tempo, qualcosa è scattato nella testa e nei muscoli delle azzurre. E allora avanti, alla carica, tutto per tutto con fiocco di neve, l'altrettanto straordinaria Valentina Diouf, ventenne di Settimo Milanese, padre senegalese, madre milanese, a tenere in piedi la squadra con 31 punti messi a segno e con le sue schiacciate, con colpi da pura antologia pallavolistica, con muri da manuale e servizi al fulmicotone. E allora con lei si sono riviste il cuore e la classe della Del Core, la grinta di Arrighetti, le furbizie di Bosetti, i colpi magici di Chirichella e anche le fino ad allora assenti De Gennaro e Lo Bianco a riprendere terreno e bloccare le bordate delle brasiliane. L'Italia recupera due set, li vince entrambi 25-22 e nel tie break tenta l'inimmaginabile, ma la freddezza, la classe e la potenza delle brasiliane hanno la meglio con un 15-7 che non ammette discussioni.
Deluso il ct Bonitta che almeno in una medaglietta sperava, ma è proprio lui a ricordare le sue parole poco prima di venire alla final six di Milano: «Siamo andati oltre ogni più ottimistica previsione e adesso viviamo partita dopo partita». Sorride il ct per quelle dichiarazioni e commenta: «Devo solo dire grazie a queste straordinarie ragazze, un mix di gioventù ed esperienza che potrà assicurare un grande futuro.
Potevamo fare di più? Certo, tanti errori ci sono stati, nei momenti decisivi qualcosa è mancato, ma vederle alla fine piangere, sfinite per la fatica dopo aver dato tutto, è una cosa commovente. E anche a me è venuto da piangere».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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