Marcello Lippi non sarà il direttore tecnico di tutte le Nazionali azzurre. L’ex commissario tecnico dell’Italia, campione del Mondo nel 2006, ha chiamato Carlo Tavecchio a Montpellier comunicandogli la sua decisione di rinunciare, suo malgrado e amaramente all’incarico. I dubbi erano cominciati a sorgere mercoledì quando la Corte Federale aveva cominciato ad analizzare la situazione per esprimere un parere determinante sulla presunta incompatibilità tra il ruolo di Lippi in Federcalcio e quella di suo figlio Davide, che svolge la professione di procuratore. Secondo le norme in vigore da un anno i due ruoli sarebbero entrati in conflitto di interesse e a questo punto, Lippi ha fatto un passo indietro per tutelare il figlio e la sua professionalità in quanto ci sarebbero state forti speculazioni mediatiche in merito a questa situazione: “Rinuncio, non accetto strumentalizzazioni né voglio aggirare le regole. Dopo tanta attesa, avevo cominciato a capire che si sarebbe andati in questa direzione. Ma io e mio figlio abbiamo una dignità, uno stile e un’immagine da salvaguardare, quindi non ci prestiamo a certe scorciatoie”.
Carlo Tavecchio, Presidente della Figc, ha espresso il suo rammarico per la decisione presa dall’ex commissario tecnico: “Sono sempre stato in contatto in questi periodi con Lippi. Sono insorti problemi giuridici e interpretativi, che riguardano il lavoro del figlio. Sapete quanto ho voluto questa scelta, ma poi non avevo alternative: non potevo che chiedere un parere giuridico autentico alla Corte federale, organismo massimo della giustizia sportiva, composto da alti magistrati che hanno il loro tempo. In questi giorni arriverà la pronuncia della Corte. Ho pregato Lippi di soprassedere e di valutare attentamente la questione. Al di là di questo non potevo andare. Io non prendo in giro nessuno. La situazione era chiarissima, ho dovuto prendere atto della situazione particolare. Capisco il rammarico di Lippi, ma la Figc ha regole che vanno rispettate. Io ho mandato la lettera alla Corte federale con la richiesta di un parere giuridico al più presto, il giorno dopo che è emerso il problema. Non so se si sarebbe risolto tutto, se Lippi avesse aspettato ancora un po'. Chi al posto di Lippi? In questo momento il mio problema è la Spagna. Non penso assolutamente a nient’altro”.
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