«Potrebbe andar peggio. Potrebbe piovere». La citazione del celebre film Frankenstein Junior si adatta perfettamente al periodo storico vissuto dalla Juventus. La quale non fa in tempo a uscire da una situazione scabrosa è ammesso qualunque altro aggettivo che renda l'idea che immediatamente ne deve affrontare un'altra. Senza soluzione di continuità, quasi. Passando dalla penalizzazione del passato campionato e prima ancora dalla vicenda Superlega all'azzeramento della gestione Andrea Agnelli, per arrivare alle recenti voci della cessione societaria, al pasticcio doping riguardante Pogba e, ieri, alla notizia della causa intentata alla società dal suo ex capitano Leonardo Bonucci. Ebbene, dopo avere firmato per l'Union Berlino al termine di un'estate paradossale in cui erano già volati gli stracci, ieri il difensore ha deciso di andare fino in fondo e, tramite gli avvocati Antonio Conte (non è un errore, no: l'omonimia sembra uno scherzo del destino) e Gabriele Zuccheretti, ha provveduto a dar seguito all'azione giudiziaria prevista dall'accordo collettivo. Ovvero: una richiesta di risarcimento danni dovuta alla mancanza delle adeguate condizioni di allenamento a sua disposizione. Bonucci (502 partite in bianconero) avrebbe insomma subìto danni di natura professionale e di immagine durante il periodo di tira e molla con la società, quando lui avrebbe voluto essere reintegrato in squadra senza viceversa ottenere soddisfazione. Ieri, appunto, l'ennesimo capitolo di una storia calcisticamente triste che vivrà ulteriori sviluppi in un'aula di tribunale: il calciatore ha anche fatto sapere che intende devolvere in beneficenza, a due realtà molto vicine a lui, qualunque cifra dovesse scaturire dall'azione legale. Insomma: zero voglia di passare sopra quello che lui ritiene essere stato un torto premeditato, svolgendo allenamenti serali in orari differenti rispetto a quelli della prima squadra e mai in presenza dello staff tecnico della stessa, non potendo utilizzare palestra, piscina e ristorante del centro sportivo e sentendosi sostanzialmente abbandonato a se stesso.
Da qualunque lato la si guardi, una brutta storia. L'ennesima che riguarda la Juventus, quasi impossibilitata a pensare soltanto al campo visto tutto quello che la circonda. Aspettando le controanalisi sulla positività di Pogba, nel frattempo sospeso dopo avere spiegato di avere assunto un integratore acquistato negli Stati Uniti e consigliatogli da un amico medico.
In caso di confermata positività, la squalifica sarà comunque lunga. All'orizzonte, anche la prospettiva della rescissione del contratto: la qual cosa permetterebbe alla Juve di risparmiare un bel gruzzolo, visto lo stipendio di 8 milioni (più due di bonus) all'anno.
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