Grande caos Juve-Napoli. Il cts: "Responsabilità è dell'Asl"

Bianconeri scendono in campo ma senza avversario. Salta la partita. Agnelli sbotta: "Le regole vanno rispettate"

Grande caos Juve-Napoli. Il cts: "Responsabilità è dell'Asl"

Juventus-Napoli sarebbe dovuto essere il big match della terza giornata di Serie A e invece non si terrà. I bianconeri si sono recati ugualmenti allo Stadium, forti della loro volontà di scendere in campo, ma di fronte non hanno trovato gli azzurri bloccati a casa dall'Asl campana che ha imposto alla squadra azzurra una quarantena obbligatoria di 14 giorni dopo le positività di Elmas, Zielinski e un collaboratore esterno. Priva di fondamento invece la notizia riguardo la presunta positività del tecnico del tecnico azzurro Gennaro Ivan Gattuso che al momento non è positivo al coronavirus.

Juventus e arbitri in campo

La Juventus è scesa regolarmente in campo con il club che a circa un'ora e un quarto dalla partita ha comunicato la formazione ufficiale scelta dal tecnico Andrea Pirlo con Szczesny in porta, Danilo, Bonucci e Chiellini in difesa, Ramsey, Bentancur, Arthur e Cuadrado in mezzo al campo con Kulusevski a supporto delle due punte Paulo Dybala e Cristiano Ronaldo. Non solo, anche perché la terna arbitrale come da prassi si è presentata allo stadio e sul terreno di gioco anche se era già scontato da ore che la partita non si sarebbe giocata per via dell'assenza del Napoli.

L'arbitro Daniele Doveri, al termine dei primi 45 non minuti di gioco in questo caso, non ha potuto far altro, con un triplice fischio, che decretare non valida la partita per l'assenza dell'avversario della Juventus e domani toccherà a Figc e Giudice sportivo prendere una decisione finale in merito: se rinviare la partita o se assegnare il 3-0 a tavolino in favore dei bianconeri e un punto di penalizzazione in classifica per gli azzurri. A quel punto certamente il club partenopeo farebbe ricorso contro questa decisione facendo leva sulla scelta dell'Asl di non far partire la squadra con Juventus e Lega Serie A convinti che si sarebbe dovuto giocare.

Pasticcio tra Governo e istituzioni calcistiche

Questo caos attorno a Juventus-Napoli sicuramente lascerà diversi strascichi polemici per tutta la stagione e creerà un precedente difficile da governare in futuro. Sembra evidente, però, come le varie istituzioni calcistiche, sanitarie e soprattutto di Governo siano andate in cortocircuito alla prima difficoltà. Secondo quanto riporta l'Huffington Post, il Governo ha contraddetto pubblicamente i vertici del calcio. Le Asl, invece, responsabili della salute pubblica sul territorio di competenza come ribadito dal Comitato Tecnico Scientifico, sono state anche travolte dalle polemiche, soprattutto quella campana per la scelta di mettere in isolamento fiduciario il Napoli e di non far partire la squdra per Torino.

Il Cts appoggia l'Asl

Il Comitato Tecnico Scientifico ha dato la sua opinione in merito a questa querelle che sta tenendo con il fiato sospeso soprattutto il Napoli che rischia di perdere per 3-0 a tavolino. Ecco la nota del Cts in merito alla scelta dell'Asl campana di bloccare gli azzurri non facendoli partire per la trasferta di Torino: "Il Cts, a proposito del caso dei calciatori positivi al contagio dal virus Sars-CoV-2, richiama gli obblighi di legge sanciti per il contenimento del contagio dal virus e ribadisce la responsabilità dell'Autorità Sanitaria Locale competente e, per quanto di competenza, del medico sociale per i calciatori e del medico competente per gli altri lavoratori".

La difesa di De Laurentiis

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha scritto una lettera alla Lega Calcio, alla Figc, alla Juventus e ai direttori di gara per spiegare la posizione del club: "Non potevamo partire, la Asl ha preso in considerazione la possibilità della deroga prevista dal protocollo, ma non ci ha dato il via libera, dovete rinviare la partita. Si osserva, in proposito, come la ASL Napoli 2 Nord abbia precisato, anche alla luce della Circolare del Ministero della Salute del 18 giugno 2020, l’insussistenza delle condizioni per autorizzare la trasferta dei calciatori in isolamento a Torino, così come la ASL Napoli 1 Centro ha confermato la totale condivisione con quanto riferito dal Gabinetto del Presidente della Giunta Regionale Campania secondo cui i soggetti destinatari della nota ASL di data odierna sono tenuti a non allontanarsi dal domicilio".

"A fronte di tali evidenze, chiare e non interpretabili, vogliate prendere atto del fatto che la scrivente non è stata autorizzata ad effettuare la trasferta di Torino per determinazione degli enti pubblici preposti, peraltro ponendosi, detto eventuale comportamento (ossia la partenza per il capoluogo piemontese), in aperto contrasto con quanto a più riprese disposto dalle competenti autorità (soggetti, le ASL territoriali, come ribadito dal Ministero della Salute, infatti, aventi competenza esclusiva a gestire i casi di positività al COVID-19 e i possibili focolai). Alla luce di quanto sopra, si rinnova l’istanza, alla Lega Nazionale Professionisti Serie A, di voler disporre, senza ulteriore indugio, il rinvio della gara ad altra data, per determinazione delle competenti autorità", la lettera del presidente azzurro diramata dalla Gazzetta dello Sport.

Agnelli stizzito

Andrea Agnelli, numero uno della Juventus, si è presentato ai microfoni di Sky per commentare quanto successo in queste ultime pazze 24 ore: "Vogliamo fare chiarezza, i protolli sono chiari. In casi di positività si deve mettere in atto il protocollo della Figc approvato dal Cts", inizia così l'intervento del presidente bianconero. "Bisogna andare in isolamento fiduciario presso una struttura concordata dalla Asl, si sta in isolamento fiduciario, ci si allena e si gioca, questo è il punto".

"Se ho sentito De Laurentiis? Sì, l'ho sentito, mi ha mandato un messaggio evidentemente per chiedere di non giocare ma io gli ho risposto che la Juventus scenderà in campo perché noi rispettiamo i regolamenti", questo l'affondo del numero uno della Juventus che ha poi chiuso togliendosi qualche sassolino dalle scarpe: "Aurelio voleva rimandare la partita, puo' anche essere una richiesta legittima, ma abbiamo norma e regolamenti che ci dicono come comportarci. Se non ci atteniamo ai regolamenti è il primo errore che commettiamo non da sportivi ma da cittadini. Credo che la Asl di Torino non avrebbe emesso quel comunicato bloccandoci, a parti inverse. Mi spiace vincere 3-0 a tavolino? Noi vogliamo sempre vincere sul campo".

Spadafora e Speranza mettono in secondo piano il calcio

Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora e quello della Salute Speranza hanno parlato di "priorità alla salute pubblica e non al gioco del calcio". Queste le parole del ministro dello Sport: "La vicenda Juventus Napoli ci impone ancora una volta un richiamo all’attenzione e alla prudenza di cui il Paese ha bisogno in un momento tanto delicato ed incerto. Il protocollo proposto dalla FIGC e validato dal CTS ha provato a mettere in sicurezza il calcio italiano per consentire la ripartenza da tutti auspicata.

Ed è per questo che, come è stato più volte chiarito sia nei verbali del CTS che nei DPCM, alle Autorità sanitarie locali è demandata una chiara responsabilità e una precisa azione di vigilanza. Spetta ora agli organismi sportivi decidere sugli aspetti specifici del campionato, sia sulla decisione di stasera che su eventuali ricorsi futuri.

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