Quattro anni fa fu un sacrificio necessario per mettere a posto il bilancio, di fronte ad una di quelle offerte che non si possono rifiutare. Adesso, invece, era un'occasione da non farsi sfuggire, anche se per concretizzarla è servito un ulteriore sacrificio, questa volta a parti invertite. Il Milan si è ripreso Kakà dopo quattro anni non certamente brillanti passati al Real Madrid. Il blitz definitivo è partito ieri alle 11.40: Adriano Galliani ha preso il volo da Linate, destinazione Madrid, accompagnato da Nelio Lucas, proprietario del fondo Doyen Sports, ed Ernesto Bronzetti: «E' un'operazione difficilissima», aveva detto alla partenza. Il solito ritornello utilizzato, negli anni, anche per gli arrivi di Ronaldinho, Weah e molti altri. Ma questa volta l'ad rossonero non mentiva.
Sì, perché il Real Madrid, che ieri ha ufficializzato l'acquisto più oneroso nella storia del calcio (100 milioni), il gallese Gareth Bale arrivato dal Tottenham, ha deciso di privarsi del brasiliano a costo zero (risparmiando i 20 milioni di euro del suo ingaggio a bilancio), ma era il giocatore stesso che doveva fare il sacrificio maggiore. Kakà stava sfruttando ancora il regime fiscale agevolato spagnolo derivante dalla famosa legge Beckham, guadagnando dieci milioni di euro netti l'anno. Il Milan non può permettersi un ingaggio del genere e gli ha chiesto di ridursi il salario almeno della metà.
Dopo un primo rinvio, il vertice decisivo tra lo stesso Kakà, Adriano Galliani e Florentino Perez si è tenuto a cena. E Ricardo ha accettato le richieste rossonere firmando un biennale a 5 milioni di ingaggio a stagione, ovvero il tetto dei salari rossoneri. In ogni caso l'affare si concluderà ufficialmente solo oggi, perché deve prima essere ratificato dal Cda del Real che si riunisce ogni lunedì. Ne è passato molto di tempo da quel 31 maggio del 2009, quando il Milan e i suoi tifosi salutarono due degli eroi degli ultimi anni: uno era Paolo Maldini, alla sua ultima partita da giocatore. Un altro, invece, era proprio Kakà, quel figliol prodigo che da lì a dieci giorni sarebbe stato venduto al Real Madrid per oltre 67 milioni di euro. Si accomiatò con un gol ed un assist per Pato nel 2-0 rifilato alla Fiorentina; i tifosi rossoneri sognano che possa esordire nuovamente con la sua maglia numero 22 (ancora libera) il prossimo 15 settembre, nella trasferta di Torino contro i granata.
E mentre il Milan chiude l'affare Kakà, ci sono tanti giocatori che ancora devono definire il proprio futuro entro le 23 di oggi, termine ultimo delle trattative di mercato. Su tutti Daniele Astori: il difensore del Cagliari, chiuso il capitolo Napoli, aspetta notizie dalla Roma e proprio dai rossoneri, che potrebbero piazzare il colpo di coda finale. Anche se Massimo Cellino, presidente dei sardi, è un osso molto duro. Tanto che ieri ha rifiutato i 14 milioni di euro offerti dalla Juventus per Radja Nainggolan, altro giocatore che spera che di avere notizie sul suo domani. Ad animare la giornata odierna sarà soprattutto Marquinho: il ds della Roma, Walter Sabatini, è arrivato ieri sera a Milano per vendere il suo laterale. Inter e Juventus seguono il giocatore con interesse ma vorrebbero ingaggiarlo solo in prestito oneroso ad un milione di euro con riscatto fissato a tre. I giallorossi, invece, vorrebbero venderlo alla stessa cifra ma subito a titolo definitivo.
Capitolo attaccanti: ieri sera incontro, in un albergo di Genova, tra Giuseppe Marotta e Beppe Bozzo, agente tra gli altri di Gilardino e Quagliarella. Sull'attaccante bianconero si è inserita anche la Lazio, oltre alla Roma che ha fatto un sondaggio per un'eventuale triangolazione Borriello-Gila- Quaglia. Scatenando un effetto domino che riguarda tanti club di Serie A. E, ovviamente, tanti giocatori: oltre ai già citati Quagliarella e Gilardino, le altre pedine ancora in ballo sono Borriello, Hernandez, Thereau e Bergessio. Un terremoto di punte che avrebbe effetti incredibili nel panorama della serie A. Senza dimenticare chi potrebbe arrivare dall'estero: la Lazio spinge ancora per avere Burak Yilmaz dal Galatasaray, mentre la Roma ha in Cvitanich le alternative a Bergessio e Borriello.
Il Napoli cerca disperatamente un altro difensore centrale (Skrtel o Criscito?), mentre salutano l'Italia Viviano, che ha firmato un contratto con l'Arsenal, e Dossena, che andrà al Sunderland di Paolo Di Canio assieme a Fabio Borini. Tanti nomi, tante trattative: ma il tempo, ormai, è davvero poco.
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