Kulusevski salva la Signora. Altro pareggio tra legni e Var

Terza x di fila: Juve giù, l'ex Favilli segna e si fa male. Traverse di Cuadrado e Dybala, che cresce nella ripresa

Kulusevski salva la Signora. Altro pareggio tra legni e Var

Sette minuti di Andrea Favilli. Centravanti di anni 23 e fisico alla Vieri. Entrato al posto di Kalinic e rimasto in campo giusto il tempo per segnare un gol e infortunarsi poco dopo. Controllato dalla Juve fino alla passata stagione, è poi stato acquistato dal Genoa e girato quindi in prestito al Verona: con la maglia gialloblù, ieri sera ha dato un bel pizzicotto alla Signora. Fermata al proprio domicilio come era difficile prevedere, da una squadra che però non ha rubato nulla: 1-1 alla fine, acciuffato dai campioni d'Italia grazie a Kulusevski, svedesino sempre più imprescindibile negli ingranaggi di una squadra che, come già emerso nell'1-1 di Crotone, fatica a trovare la propria identità.

Il Verona giocava un primo tempo pressochè perfetto, privo di sbavature e pieno di ritmo. La Juve, a parte i primi dieci minuti, veniva a tratti sballottata di qua e di là: le urla di Juric, in maniche corte a bordo campo, riempivano lo Stadium e invitavano i suoi a raddoppiare costantemente e ad avanzare alla ricerca del pallone. I bianconeri senza Kulusevski tra i titolari per la prima volta in stagione - ne rimanevano quasi sorpresi: Vieira e Tameze facevano la voce grossa in mezzo al campo, Colley portava a spasso Danilo e persino il redivivo Kalinic si rendeva utile. Pirlo aveva scelto Bernardeschi a tutta fascia sinistra, Dybala al fianco di Morata e Ramsey un po' da interno e un po' da rifinitore. Pasqua (direzione più che discreta) lasciava giocare e i ritmi alti parevano favorire gli ospiti: gol annullato a Colley (ragazzino classe 2000, di scuola Atalanta), pericoloso anche in altre circostanze e per nulla banale nelle giocate.

La Signora della prima metà del tempo era tutta in una volata (moscia) di Bernardeschi che Silvestri vanificava deviando in angolo: Dybala arretrava spesso a cercare spazi, ma a volte la giocata tardava di quel poco che permetteva agli scaligeri di recuperare: Lovato (altro 2000) si confermava difensore di ottimo potenziale e i suoi compagni sbandavano raramente. Poi, certo, la Juve pian piano si tirava fuori dalle sabbie mobili: Bernardeschi reclamava anche un rigore (cintura di Faraoni) che non sarebbe stato scandaloso concedere, poi era Cuadrado a colpire una traversa clamorosa su assist di Ramsey. Match vero, duro e intenso. Con anche un gol splendido - annullato a Morata per fuorigioco millimetrico scovato dal Var: una rete a testa negata dalla tecnologia e amici come prima. Si fa per dire, ovvio. Perché il Verona continuava a correre e a crederci. Fino a trovare il gol: assist cieco' di Zaccagni, sinistro vincente del neo entrato Favilli e Szczesny battuto.

Seguiva ovviamente la reazione bianconera, sulla spinta di Kulusevski che Pirlo buttava precipitosamente in campo: la traversa di Dybala lanciava un primo segnale, la serpentina dello svedese con successivo sinistro chirurgico pareggiava i conti. La Joya andava poi vicino al 2-1, ma nulla cambiava e il Verona poteva festeggiare il primo punto conquistato a Torino dal lontanissimo 1988. Meritato, nonostante le sofferenze finali.

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