Milan-Spezia, l'arbitro ora rivela cosa gli hanno detto i giocatori

Il gesto che hanno fatto i giocatori del Milan negli spogliatoi l'ho apprezzato molto il giorno dopo, sul momento il mio stato emotivo non me lo ha permesso", le parole dell'arbitro Marco Serra

Milan-Spezia, l'arbitro ora rivela cosa gli hanno detto i giocatori

L'arbitro Marco Serra si ricorderà ancora a lungo il match tra Milan e Spezia visto che il suo decisivo errore, in buonafede, è costato, forse, i tre punti ai rossoneri che dal potenziale 2-1 hanno poi perso la partita per 1-2 al 96'. Il direttore di gara di Torino interruppe il gioco per comminare un calcio di punizione in favore dei rossoneri con la sfera che stava però finendo sui piedi di Messias che avrebbe poi realizzato il gol del sorpasso. Invece, tutto fermo dato che Serra aveva fischiato con un paio di secondi di anticipo non attendendo dove sarebbe andato a finire il pallone.

Emozioni contrastanti

Serra, dopo il suo errore, fu circondato dai giocatori del Milan ma nessuno lo aggredì verbalmente, anzi ci fu Rebic che addirittura abbracciò il direttore di gara. A fine partita, poi, le cronache hanno raccontato di un uomo distrutto, in lacrime per un errore banale e da non commettere con molti giocatori rossoneri intenti a rincuorarlo. Lo stesso fischietto di Torino ai microfoni di Sky Sport ha raccontato cos'è successo negli spogliatoi del Meazza: "Florenzi mi ha abbracciato, Ibra mi ha detto di essere forte. Il gesto che hanno fatto i giocatori del Milan negli spogliatoi l'ho apprezzato molto il giorno dopo, sul momento il mio stato emotivo non me lo ha permesso".

Il fischietto di Torino che dopo aver "pagato dazio" tornerà ad arbitrare anche in Serie A è poi entrato nello specifico facendo nomi e cognomi: "Calabria da capitano mi ha detto parole di conforto, poi passa Florenzi, che era affranto come me, poi passano Theo e Diaz e anche loro mi hanno detto di tirarmi su e reagire perché si sbaglia tutti. E poi è arrivato Ibrahimovic, la sostanza del suo discorso era: 'ora dimostra di essere forte e reagisci. E adesso non vedo l'ora di tornare ad arbitrare". Un commento in merito l'ha voluto fornire anche il presidente dell'Aia Trentalange che ha elogiato Serra e il comportamento dei giocatori rossoneri: "Ho trovato un uomo ferito ma maturo e motivato. Noi arbitri sappiamo che spesso dobbiamo trasformare i problemi in risorse, ci ha fatto molto piacere la reazione del Milan".

Dal silenzio al dialogo

Serra ha parlato e questo potrebbe essere il preludio per un'apertura totale da parte della categoria arbitrale a parlare esponendo le proprie ragioni e punti di vista in merito ad episodi di gara controversi. Secondo Graziano Cesari, però, il fischietto di Torino difficilmente tornerà ad arbitrare il Milan e le concorrenti in questa stagione. queste le parole di Graziano Cesari a Sportmediaset: "Il presidente e il designatore andranno avanti a proteggerlo con un percorso che lo possa lentamente far tornare ad arbitrare ad alto livello. E' già partito con il Var, poi arbitrerà in Serie B e in partite di A che non coinvolgano il Milan ma anche le dirette concorrenti per lo scudetto e la corsa Champions. D'altra parte Orsato ci ha messo tre anni per tornare a dirigere l'Inter dopo la partita con la Juventus del 2018".

"E' giusto che un direttore di gara possa affrontare argomenti legati al proprio stato emozionale dopo un errore commesso in partita e il nuovo corso dell'addetto stampa dell'AIA Luca Calamai può inaugurare un modo diverso di esprimersi nei

confronti dei media da parte degli arbitri", la conclusione di Graziano Cesari in merito alla possibilità che gli arbitri possano motivare i loro punti di vista ed eventuali errori di valutazione.

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