Lazio e Toro fanno pari, l'arbitro scontenta tutti

Milinkovic-Savic risponde con un gran gol a Belotti, ma le decisioni di Irrati non convincono

Lazio e Toro fanno pari, l'arbitro scontenta tutti

Rabbia e orgoglio, ma anche tanta, troppa, confusione. La Lazio pareggia 1-1 contro il Torino confermando il quarto posto in solitaria, ma ritrovandosi con due soli punti di vantaggio sulla Roma. Considerando che le prime due partite del 2019 saranno con Napoli (al San Paolo) e Juventus e che in questa stagione i biancocelesti hanno conquistato un solo punto nei big match, l'obiettivo era quello di avere un margine più ampio.

La Lazio ha fatto la partita, per 15 minuti dopo il pareggio di Milinkovic-Savic (un capolavoro da fuori) ha schiacciato il Toro nella propria trequarti campo. Immobile però è opaco (calo fisiologico, in tre anni di Lazio a dicembre ha segnato tre gol totali) e Correa troppo fumoso (7 colpi di tacco nel primo tempo). I granata, inoltre, in difesa sono sempre ben schierati. L'arbitro Irrati non aiuta di certo a calmare gli animi. Alla fine si lamentano tutti: Mazzarri chiedeva il secondo giallo a Luiz Felipe per un fallo su Belotti a inizio ripresa, la Lazio non condivide la decisione sul rigore assegnato al Torino a fine primo tempo (poi segnato da Belotti) e chiedeva a sua volta un doppio giallo a Izzo. Il direttore sportivo della Lazio Tare si è detto sconcertato per l'arbitraggio. La realtà però è che la Lazio, pur avendo ritrovato Milinkovic-Savic e Luiz Alberto, finalmente convincenti entrambi, ha degli evidenti punti deboli sulla fascia destra: Marusic è ingenuo in occasione del rigore (anche se generoso) e lo è anche in occasione del rosso rimediato. Il Torino, quando attacca su quella fascia, crea sempre pericoli: l'ex De Silvestri, chiudendo sul secondo palo, ha avuto quattro clamorose occasioni che un po' per sfortuna (un palo e una traversa) un po' per bravura di Luiz Felipe in copertura non è riuscito a concretizzare.

Per il momento l'obiettivo quarto posto è ampiamente alla portata della Lazio che però deve sistemare la rosa durante il mercato: da qualche mese ormai gli avversari hanno individuato il punto debole della squadra di Inzaghi. Regge invece l'imbattibilità esterna del Torino, unica squadra insieme alla Juventus ad aver chiuso il girone di andata senza sconfitte lontano dal proprio stadio. I granata sono in piena corsa per un posto europeo, ma sotto porta serve maggiore lucidità. La squadra gioca bene ma concretizza poco. Anche ieri all'Olimpico avrebbe potuto ottenere i tre punti se fosse stata più cattiva. Per questo anche in casa granata, al termine della partita c'è molta rabbia per l'occasione sprecata, ma anche orgoglio per la prestazione.

Curva Nord laziale vuota per tutta la sfida.

Motivo? Gli ultras hanno lasciato lo stadio poco dopo il fischio di inizio in segno di protesta, non avendo potuto esporre uno striscione in memoria di Daniele Belardinelli, il tifoso morto in seguito agli scontri prima di Inter-Napoli.

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