La Liga toglie il posticipo del lunedì sera: "Contano di più i tifosi"

Dopo la Bundesliga tedesca, anche il campionato di calcio spagnolo ha eliminato dal calendario il contestatissimo posticipo del lunedì sera. Il presidente della Federcalcio iberica: "Gli affari sono importanti, ma lo sono di più i tifosi"

La Liga toglie il posticipo del lunedì sera: "Contano di più i tifosi"

Sulla falsariga della Bundesliga tedesca, anche la Liga spagnola ha cancellato il posticipo del lunedì sera. "Non ci sarà più calcio il lunedì, ma solo il sabato e la domenica. Gli affari sono importanti, ma i tifosi hanno la priorità", ha scritto su Twitter il presidente della Federcalcio iberica, Luis Rubiales, commentando l'ufficialità della notizia. Notizia che rappresenta una vittoria per i tifosi delle squadre spagnole, che hanno messo da parte le accesissime rivalità tra le varie squadre per lottare contro il "calcio spezzatino". Infatti, fin dalla stagione 2016/2017, il calendario della Liga è stato suddiviso in 10 fasce orarie diverse, impedendo lo svolgimento in contemporanea delle partite e complicando la vita a chi vede la partita allo stadio.

La scelta di cancellare il posticipo del lunedì sera della Liga è stata accolta con soddisfazione dall'opinione pubblica. Ma ha destato alcune polemiche. Tra i principali oppositori alla decisione di Rubiales l'altro deus ex machina del calcio spagnolo, il presidente della Lega iberica Javier Tebas. Come racconta la Gazzetta dello Sport, la riforma del calendario della Liga è diventata realtà dopo varie iniziative di protesta organizzate dalle tifoserie spagnole. Per esempio, nelle ultime partite giocate in casa di lunedì, i tifosi dell'Alaves sono entrati allo stadio con 10 minuti di ritardo. Una mossa azzardata e pericolosa, anche economicamente. Infatti, la Liga multa i club che stanno sotto una certa percentuale di riempimento degli stadi, soprattutto nei settori a tiro di telecamera.

Inoltre, sempre i tifosi dell'Alaves, lo scorso 11 febbraio, avevano organizzato una contestazione al cosiddetto monday night portando allo stadio una finta bara con riferimento alla "morte del calcio". Stessa cosa era successa il 20 febbraio a Francoforte, in Germania, dove i tifosi dell'Eintracht avevano animato il posticipo di Bundesliga del lunedì sera contro il Lipsia lanciando in campo centinaia di palline da tennis con l'obiettivo, raggiunto, di ottenere la momentanea sospensione della partita. Ancora prima degli ultras dell'Eintracht, quelli del Borussia Dortmund avevano disertato lo stadio il 26 febbraio 2018 per dire "no" al monday night. Alla fine, anche in Germania, l'alleanza tra le varie tifoserie ha convinto la Federcalcio tedesca a togliere il calcio di lunedì sera, provvedimento che però non scatterà immediatamente. Lega e Federcalcio tedesche lo renderanno esecutivo a partire dal 2021.

E l'Italia? Dalla stagione in corso, lo spezzatino della Serie A è diventato ancora più indigesto. Se fino all'anno scorso circa metà delle 10 partite in programma ogni giornata si disputavano la domenica pomeriggio, quest'anno sono diventate solo tre. E spesso non di cartello, finendo per rovinare agli appassionati di calcio un rito tramandato per un secolo di generazione in generazione. A metà gennaio, si era parlato di monday night a proposito della decisione, presa per motivi di ordine pubblico, di spostare Genoa-Milan dalle 20.30 alle 15 del lunedì. Scelta che aveva indotto i tifosi rossoblù a disertare in massa la partita. Per qualche giorno si era tornati a parlare dell'opportunità di giocare il lunedì sera.

Poi più nulla.

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