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L'Inter ci prova fino in fondo Ma la Juventus fa Cuadrado

I nerazzurri giocano alla pari e reclamano anche un rigore. Il colombiano trova il jolly che vale la partita

L'Inter ci prova fino in fondo Ma la Juventus fa Cuadrado

Il derby d'Italia "mondiale" dice Signora. La legge dello Juventus Stadium fa cadere l'Inter che si ferma dopo sette vittorie di fila. La ventottesima vittoria consecutiva in campionato nella propria casa, pesa per i bianconeri nei calcoli per lo scudetto. Anche perché la squadra di Pioli era ostacolo temibile e in quanto tale ha mantenuto le attese. Non l'hanno decisa né Higuain né Icardi, rimasti fermi a un'occasione a testa pressochè identica con una girata a lato, ma una fucilata di Cuadrado, un colpo da fuori area secco in perfetto stile Signora Omicidi. Il colombiano piazza un altro gol pesante dopo quello al Torino dell'anno scorso all'ultimo secondo. Non solo, ha spaccato la partita con la sua velocità. All'Inter non resta che recriminare per un convincente primo tempo e ancora una volta il derby d'Italia finisce con i nerazzurri attorno all'arbitro Rizzoli a protestare in un concitato finale culminato con l'espulsione di Perisic e dopo due episodi da rigore nel primo tempo che faranno discutere. Ma la vittoria della Juventus è comunque meritata ed esaltata da una sfida che soprattutto nella prima parte ha entusiasmato.

Anche per merito dell'Inter con Pioli che sorprende con la difesa a tre con Medel in mezzo a Murillo e Miranda per fronteggiare i magnifici quattro che Allegri ripropone per la quarta volta di fila. Il primo quarto d'ora come da copione è della Juventus che però non trova il gol anche se la sforbiciata di Dybala è tra i pugni di Handanovic e il sinistro della Joya si stampa sulla traversa. Ma i nerazzurri non stanno certo a guardare, passata la sfuriata bianconera iniziano a menare le danze e il primo a mettere la testa fuori dal guscio è l'ultimo arrivato Gagliardini che manda di poco alto da centro area. Cresce l'Inter che dimostra personalità a conferma dell'ottimo lavoro di Pioli. Il destro di Joao Mario è fuori di un soffio, Pjanic da fermo obbliga Handanovic alla super parata con l'aiuto della traversa. La sfida è tremendamente viva e vibrante. Una partita a scacchi tra i due allenatori dove ogni mossa è un possibile scacco matto, nel senso di gol. Un botta e risposta entusiasmante: Higuain gira male da centro area e Perisic impegna Buffon di testa; Mandzukic mette a lato in volo e Icardi gira fuori di un soffio. Un'azione da una parte e una dall'altra nel giro di un minuto. Bella sfida che mantiene le promesse e vale il prezzo del biglietto la staffilata all'ultimo minuto prima dell'intervallo di Cuadrado che spezza l'equilibrio. Ma non poteva essere Juve-Inter senza episodi, due in area bianconera di cui si parla: tra la trattenuta di Lichtsteiner a D'Ambrosio e il contatto Mandzukic-Icardi, almeno un rigore ci stava.

Però è la fucilata di Cuadrado a stendere l'Inter che, dopo un primo tempo in cui Pioli l'aveva incartata per bene ad Allegri, fatica a rialzarsi. Sbagliato pensare che la difesa fosse un eccesso di timore reverenziale, ma un intelligente accorgimento anche se forse ha tolto qualcosa proprio al punto di forza, alle fasce soprattutto con Candreva sfiancato nel fare su e giù. Comunque i nerazzurri nella ripresa non sono più stati efficaci rischiando più il ko del pareggio, ma Handanovic murava Pjanic e si superava nel finale su Mandzukic e Higuain.

Neanche con i cambi Pioli ha dato l'impressione di poter rimettersi in careggiata, ma lo Juventus Stadium non è una bocciatura per i nerazzurri. Complica la rincorsa Champions ma è un'altra conferma che la strada intrapresa è quella giusta davanti a Steven Zhang in tribuna, poco distante da Antonio Conte.

Suning può fare la corsa sulla Juventus perché le distanze si sono ridotte sul campo, non ancora in classifica dove la Juventus è a più dodici con una gara in meno da recuperare a Crotone. È il primo vero trampolino scudetto per la Signora.

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