Il mondo del calcio perde uno dei suoi grandi protagonisti tra gli anni 50 e 70: Mario Corso si è spento oggi all'età di 78 anni. L'ex fuoriclasse dell'Inter è deceduto questa mattina in seguito al ricovero ospedaliero di qualche giorno fa. Corso avrebbe compiuto 79 il prossimo 25 agosto ma non ce l'ha fatta a vincere la sua battaglia. Il club nerazzurro ha voluto ricordare la sua memoria attraverso i suoi canali ufficiali: "É scomparso Mario Corso, interista, campione eterno dotato di infinita classe. Con il suo sinistro ha incantato il mondo in una squadra che ha segnato un’epoca. I pensieri e l’affetto di tutti noi vanno alla famiglia in questo momento difficile".
É scomparso Mario Corso, interista, campione eterno dotato di infinita classe. Con il suo sinistro ha incantato il mondo in una squadra che ha segnato un’epoca. I pensieri e l’affetto di tutti noi vanno alla famiglia in questo momento difficile #FCIM pic.twitter.com/AqD47xWNtX
— Inter (@Inter) June 20, 2020
Il piede sinistro di Dio
Nacque il 25 agosto del 1941 a Verona e iniziò presto a giocare a pallone. Nel 1957, all'età di 16 anni, passa all'Inter club a cui si lega totalmente per ben 16 anni. In queste sedici proficue stagioni gioca oltre 500 partite complessive, 509 per l'esattezza, e segna 94 reti con il suo sinistro definito da molti il "sinistro di Dio". Corso, insieme a Sandro Mazzola, Burgnich, Suarez fu assoluto protagonista della Grande Inter di Helenio Herrera che vinse tutto negli anni Sessanta. Corso vinse tutto ciò che si poteva mettere in bacheca: quattro scudetti, ma soprattutto due Coppe dei campioni e due Coppe Intercontinentali.
La notizia della morte di Corso ha scosso e non poco i tanti tifosi nerazzurri e gli appassionati di calcio che hanno commentato sui social la scomparsa di "Mariolino", come veniva soprannominato da ragazzo.
Quei Campioni aldilà dei colori della maglia, Ciao Mariolino #Corso pic.twitter.com/kmK5CRrAMi
— (@JPeppp) June 20, 2020
Herrera estromise Angelillo per Bedin perché voleva un Inter socialista, il collettivo dove tutti aiutavano tutti, anche gli attaccanti tornano dopo la fase offensiva. Rinculavano tutti tranne te Mario, e Helenio non ti ha mai fatto fuori, perché eri imprescindibile. Ciao #Corso pic.twitter.com/JzEItTrkjO
— Sminkionauta (@sminkionauta) June 20, 2020
Mi diceva sempre un mio amico interista, che lo aveva visto giocare fin dagli esordi, che Mario Corso era come la mamma, perché di mamma ce n’è una sola. E come lui non ce ne erano nel calcio altri. Ciao Mario
— roberto scarpini (@robertoscarpini) June 20, 2020
Il ricordo di Moratti
"Mario era l’unico calciatore che Pelé dichiaratamente avrebbe voluto nel suo Brasile: questo per far capire ai giovani la portata della classe del mio amico. Era il mio preferito della Grande Inter, ma anche mio padre lo adorava, e lui rimase sempre vicino alla nostra famiglia. Tecnica sopraffina, gioco in controtempo, le punizioni cosiddette a foglia morta: era un piacere vederlo giocare", il ricordo dell'ex numero uno dell'Inter.
La lettera dell'Inter
Il club nerazzurro, sul sito ufficiale, ha dedicato una toccante lettera al centrocampista offensivo dal sinistro fatato: "Ci sono delle persone destinate a rimanere nella leggenda, campioni eterni e talenti unici di cui è impossibile non innamorarsi. Mario Corso è stato questo e lo sarà per sempre, perché nella storia del calcio nessuno è stato o sarà mai come lui.
Il suo mancino, le punizioni a “foglia morta” hanno incantato il mondo intero: tutti hanno provato un tiro alla Mario Corso, lo hanno raccontato, sognato e tramandato alle generazioni future. Ciao Mario, ci mancherà tutto di te".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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