L'Inter vola, la Juve crolla? In 48 ore spazzata via l'illusione del ribaltone

Bianconeri di nuovo padroni, nerazzurri sempre pazzi. E stasera Sarri sfida il Lecce

L'Inter vola, la Juve crolla? In 48 ore spazzata via l'illusione del ribaltone

Vatti a fidare delle buone intenzioni. E anche dei pronostici. Perché poi al Meazza arriva il Sassuolo e l'Inter si incarta. Risultato: la potenziale corsa a tre verso lo scudetto ha probabilmente già perso una concorrente, dal momento che sembrano oggettivamente troppi gli otto punti di ritardo dei nerazzurri (più gli scontri diretti sfavorevoli) rispetto alla Juventus. La quale Juventus, data per moribonda dopo la sconfitta nella finale di Coppa Italia contro il Milan, è invece tornata arzilla da Bologna ricevendo anche in omaggio il ko della Lazio a Bergamo. Insomma: oggi come oggi i bianconeri sono tornati a essere i favoriti numero uno per la conquista dello scudetto.

«Non è il tempo di fare tabelle o conti particolari - ha spiegato ieri Sarri -. Mancano ancora undici partite e 33 punti, la condizione fisica è quella che è per tutti, nulla può essere considerato scontato». Intanto, però, la Signora si è messa in ottima posizione: lei potrà ancora concedersi qualche mezzo passo falso, le sue concorrenti no. E, tenuto conto che stasera allo Stadium ci sarà il Lecce, terz'ultimo e con la peggior difesa del campionato (60 gol subiti), avrà la possibilità di allungare ancora aspettando i risultati di Lazio-Fiorentina e Parma-Inter. «Non potremo essere né superficiali né presuntuosi, la squadra di Liverani merita rispetto e finora ha fatto meglio in trasferta che in casa». Detto questo, immaginare uno scivolone bianconero stasera allo Stadium risulta impresa ardua.

La maggiore curiosità di giornata sarà peraltro rappresentata dalla presenza o meno in campo di Pjanic: lo scambio con Arthur - centrocampista del Barcellona, dove in realtà non ha giocato molto e sta giocando ancor meno - è cosa fatta e non si aspetta altro se non l'ufficialità. Sarri ieri ha giocato in difesa («su Miralem faccio pieno affidamento, Arthur è un giocatore del Barcellona e non intendo parlarne»), ma dubbi non ce ne sono: il bosniaco lascerà la Juve dopo quattro stagioni e andrà in Catalogna per una cifra compresa tra i 60 e i 65 milioni tra parte fissa e bonus, mentre Arthur arriverà a Torino sfondando il muro dei 75, bonus compresi. Pjanic salirà così sul podio delle cessioni più redditizie dopo quelle di Pogba (105) e Zidane (77,5): l'ormai ex blaugrana sarà in compenso il quarto acquisto più caro di sempre in casa Juve dopo Ronaldo (117), Higuain (90) e De Ligt (85). Entrambe le società metteranno a segno una plusvalenza in bilancio: circa 65 milioni il Barca, 55 abbondanti i bianconeri. Soldi che al club catalano potrebbero servire per tentare di strappare Lautaro all'Inter e indirettamente la Juve potrebbe fare uno «sgarbo» ai nerazzurri. «A me la società non ha detto nulla - così Sarri -. Tecnicamente Miralem non si può discutere: se verrà ceduto, sarà per altri motivi». Quelli di cui sopra, appunto.

Con, per di più, una stagione del tutto anomala da portare a termine: l'operazione sarà iscritta a bilancio entro fine mese, quando però sia i campionati che soprattutto la Champions avranno ancora parecchio da dire. E se la squadra di Setien non ha in Arthur un proprio pilastro, non si può pensare che la Juve possa rinunciare a cuor leggero al miglior Pjanic.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica