Trump rompe gli schemi, l'intervista con Musk su X: "Con me Usa rispettati"

Il magnate di X ha intervistato l'ex presidente degli Stati Uniti, che ha sciorinato i suoi consueti cavalli di battaglia. Un attaco DDos ha ritardato lo streaming dell'intervista: grande feeling fra i due

Trump rompe gli schemi, l'intervista con Musk su X: "Con me Usa rispettati"

Non un'intervista, bensì una conversazione: in questo modo Elon Musk aveva definito il confronto con Donald Trump, in streaming su quel X-ex Twitter-croce e delizia per entrambi.

Un massiccio attacco DDoS

Un momento tanto atteso e temuto da far andare in tilt la rete. Infatti, alle 2.00 di questa notte (ora italiana) avrebbe dovuto andare in onda l'intervista dal profilo personale del magnate, in diretta dalla sua residenza di Mar-a-Lago. Da subito si sono registrati problemi tra gli utenti per assistere alla diretta live dell'attesa intervista: lo schermo continuava a essere per molti senza immagini e indicazioni. Musk non forniva aggiornamenti ai poco più di centomila utenti collegati.

La verità, poi, è stata presto svelata: "Sembra che ci sia un massiccio attacco Ddos su X. Stiamo lavorando per contrastarlo. Nel peggiore dei casi procederemo con un numero inferiore di ascoltatori in diretta e pubblicheremo la conversazione in un secondo momento", ha scritto Musk su X in merito al ritardo. Gli attacchi DDoS sono una delle principali minacce informatiche che consistono nel tempestare di richieste un sito, fino a metterlo ko e renderlo irraggiungibile. "Questo attacco mostra quanta contrarierà c'è nel far sentire alla gente cosa il presidente Trump ha da dire", ha tuonato Elon Musk in apertura di conversazione: ma nonostante i 40 minuti di ritardo, alla fine, il tanto atteso evento c'è stato.

Il giallo sulla voce di Trump

Mentre è andata avanti la conversazione con Musk, sulla rete gli utenti hanno cominciato a chiedersi cosa fosse successo a Trump: la voce del tycoon appariva impastata, e l'ex presidente ha parlato come se avesse qualche problema alla bocca. Il corrispondente dalla Casa Bianca dell'Huffington Post, S.V. Date, ha chiesto alla campagna di Trump se ci fosse un problema reale o fosse solo legato all'audio. La risposta, mostrata su X, è stata: "Deve essere il tuo udito me**a... fatti guardare dall'otorino". Ma sono in molti sulla piattaforma ad aver notato questo problema.

L'attentato a Trump

I due magnati hanno mostrato subito al pubblico il loro feeling, in una conversazione ritmata e a suon di battute e risatine. Musk ha scelto di aprire con una domanda sull'attentato: Trump, ridendo, ha definito "non piacevole" l'esperienza subìta a Butler poche settimane fa. Il tycoon ha ripercorso con il proprietario di X i momenti in cui il proiettile a lui destinato lo ha colpito all'orecchio. "Il mio primo pensiero è stato 'quante persone sono state uccise?' Perchè avevamo avuto una massa enorme lì", ha dichiarato Trump.

Trump ha ha poi annunciato che tornerà a Butler, a ottobre. "È tutto deciso - ha detto Trump nella conversazione con Elon Musk su X - lì c'è gente fantastica, andremo a Butler a ottobre". Il candidato del Gop ha raccontato con dovizia di particolari il suo tentativo di assassinio e ha attribuito la colpa dell'incidente a una mancanza di coordinamento. "Se non avessi girato la testa, ora non starei parlando con te - per quanto tu mi piaccia", ha detto Trump al proprietario di X. "C'è stata una mancanza di coordinamento. ... Tutti capiscono che l'edificio avrebbe dovuto essere coperto", ha aggiunto.

Immigrazione illegale e politica estera: i cavalli di battaglia di Trump

L'immigrazione illegale e il tema scottante del confine meridionale hanno monopolizzato a lungo la conversazione tra i due. Trump ha sostenuto che nei tre anni di amministrazione Biden siano entrati negli Stati Uniti "venti milioni" di migranti illegali arrivati "dalle carceri e dai manicomi di tutto il mondo", emigrati dall'Africa, dall'Asia, dal Medio Oriente. Musk, che ha affermato che gli Stati Uniti devono limitare l'immigrazione illegale, ha raccontato la sua esperienza di viaggio verso il confine meridionale, affermando che le persone che ha visto "non sembravano amichevoli".

Nel corso della conversazione Trump ha tessuto più volte le lodi del presidente venezuelano Nicolas Maduro, ricordando la sua linea dura sulla criminalità che "ha portato al calo del 72 per cento dei crimini". Ma i temi migratori sono stati anche il gancio per virare verso la politica estera: "Tutti stanno aspettando un attacco dall'Iran, ma l'Iran non attaccherà, credimi. Tu sai che io ero lì e loro (gli iraniani, ndr) sapevano che non dovevano fare casino. Io non volevo fare brutte cose a loro, ma loro erano senza soldi perchè io avevo detto alla Cina di non comprare petrolio dall'Iran", ha dichiarato Trump, commentando il rischio che l'Iran lanci un attacco a Israele.

L'attacco ad Harris

L'ex presidente ha nuovamente attaccato la sua rivale alle presidenziali del 2024, Kamala Harris, per aver annunciato una proposta per abolire le tasse sulle mance. "All'improvviso [Harris] sta facendo un discorso in cui dice che non ci saranno tasse sulle mance. L'ho detto mesi fa", ha detto Trump.

Durante un comizio a Las Vegas nel weekend, Harris ha, infatti, promesso di promuovere politiche a beneficio delle famiglie lavoratrici, indicando l'eliminazione delle tasse sulle mance come esempio, mentre cerca di unire il sostegno della considerevole coalizione di lavoratori del settore dei servizi nello stato chiave del Nevada. Trump, che ha proposto per primo l'idea durante il suo comizio a Las Vegas a giugno, ha accusato Harris di averlo copiato.

Musk si propone per un ruolo nell'amministrazione Trump

Musk si è offerto di svolgere un ruolo nell'amministrazione Trump, contribuendo a contenere la spesa pubblica se l'ex presidente verrà rieletto. "Penso che sarebbe fantastico avere una commissione per l'efficienza del governo che esamini queste cose e si assicuri che i soldi dei contribuenti, i soldi guadagnati duramente dai contribuenti, vengano spesi bene", ha detto Musk a Trump dichiarandosi felice di dare una mano in una commissione del genere.

Trump ha detto che gli piacerebbe molto se Musk fosse coinvolto, sottolineando che il miliardario è un “grande tagliatore”, riferendosi alle misure di riduzione dei costi che ha adottato nelle sue aziende. A maggio il Wall Street Journal ha riferito che Musk e Trump avevano discusso di un possibile ruolo del miliardario nell'amministrazione Trump se fosse stato rieletto, anche se Musk all'epoca aveva respinto la notizia.

Lo strano passaggio sull'Energia

Trump è tornato sui temi del green e dell'Energia, affermando che il "riscaldamento nucleare" è una minaccia maggiore del riscaldamento globale. Musk ha difeso l'industria petrolifera e del gas nella sua conversazione con l'ex presidente, sostenendo che il mantenimento degli attuali livelli di emissione di gas serra sarà sostenibile per decenni. Affermazioni sconvolgenti, per il CEO di Tesla, il più importante industriale di energia pulita al mondo. Musk ha affermato che le industrie e i suoi lavoratori non dovrebbero essere "demonizzati" e che un'azione immediata per abbandonare i combustibili fossili è inutile. Allo stesso tempo, ha difeso la sua attività legata ai veicoli elettrici, che è stata attaccata da Trump durante la sua campagna.

Ma Trump ha detto più volte durante l'intervista che il "riscaldamento nucleare" rappresenta una minaccia più grande del "riscaldamento globale". Non è chiaro cosa intendesse, anche se in seguito ha chiarito che l'energia nucleare sia la minaccia più grande. Musk non si è mostrato d'accordo e ha difeso la produzione di energia elettrica tramite energia nucleare, sostenendo che la sua sicurezza è ampiamente fraintesa.

I buoni rapporti con Putin, Kim e Xi

Trump ha difeso i suoi rapporti con leader stranieri come il russo Vladimir Putin, il nordcoreano Kim Jong-un o il cinese Xi Jinping, assicurando che andare d'accordo con loro "è positivo". "Andare d'accordo con loro è una buona cosa, non una brutta cosa". Trump ha poi affermato di conoscere ognuno di loro: "Sono al massimo del loro gioco, sono duri, sono intelligenti e proteggeranno il loro Paese", ha proseguito il candidato presidente repubblicano. E ancora: "Probabilmente amano il loro Paese. E' solo un diverso tipo di amore, ma lo proteggeranno".

Con l'arrivo dei democratici al potere nel gennaio 2021, questi leader, secondo Trump, "non possono credere" alla svolta presa dagli Stati Uniti. "Il nostro Paese è molto brutto in questo momento. È un posto così diverso. Eravamo rispettati.

Quattro anni fa eravamo rispettati al punto che quando dicevo 'non comprate petroliò non lo facevano", aggiungendo-a proposito dei tumulti mediorientali- che esistono "zero possibilità" che Israele sia attaccato sotto il suo governo.

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