L'Italvolley giovane e ingorda torna padrona del mondo

Gli uomini di De Giorgi trascinati da Giannelli ribaltano i padroni di casa e 24 anni dopo si riprendono il mondiale

L'Italvolley giovane e ingorda torna padrona del mondo

Sul tetto del mondo, 24 anni dopo. L'Italvolley maschile torna a mettersi al collo la medaglia d'oro Mondiale, proprio in quella Katowice che un anno fa era stata teatro della conquista di un Europeo che, ora possiamo dirlo, ha aperto il nuovo ciclo magico degli azzurri. Anche i padroni di casa della Polonia, bi-campioni del mondo in carica, si inchinano alla squadra di De Giorgi, condottiero pacato di un gruppo di ragazzi terribili, che anziché accusare la pressione dell'evento sono entrati in campo con la spensieratezza del talento e della gioventù, scrivendo una pagina memorabile per la nostra pallavolo.

I tredicimila della Spodek Arena intonano un inno polacco che mette i brividi, accompagnando ogni tocco in attacco dei padroni di casa. L'Italia, però, dimostra di non essere impaurita, e si prende subito il break di vantaggio con Romanò. Gli azzurri sono su ogni pallone, gli scambi diventano lunghissimi e un parziale di 10 punti a 4 ci regala quattro lunghezze di vantaggio che paiono lanciarci verso la conquista del primo set. I polacchi però sfoderano una serie di difese superbe, punto dopo punto ricuciono il gap e mettono la freccia, prendendosi il primo parziale.

I nostri rimuginano sulla chance mancata, e cominciano il secondo set sotto 3-0. De Giorgi ferma saggiamente la partita per dire due parole ai suoi, che tornano subito a contatto: Romanò ritrova la misura, Lavia firma l'ace e Michieletto oscura la vallata con un muro a uno che vale il 7-7. Un challenge casalingo ci ricaccia a -2 ma l'ace di Giannelli, un Balaso miracoloso in difesa e una lezione di muro del professor Anzani mantengono il punteggio in parità (13-13). La Polonia, però, prova la fuga: De Giorgi chiama un provvidenziale time out, dal quale gli azzurri escono nel migliore dei modi riacciuffando il pareggio col mancino caldo di Romanò. E la nostra tenacia viene ripagata: ace di Giannelli, martellata di Lavia e l'Italia sorpassa sul 21-20, preludio allo scatto che vale la conquista del secondo set (25-21) e riporta il match in parità.

Il primo pallone del terzo set lo mette giù Romanò, che sorride come chi si sta godendo una serata tra amici anziché una finale mondiale. La Polonia si prende un break di vantaggio, ma l'Italia è lo specchio della tranquillità di coach De Giorgi e piazza il sorpasso, con capitan Giannelli a orchestrare un attacco chirurgico. Si iscrive al tabellino anche Russo, col primo tempo e il muro che valgono il 19-15, mentre la difesa polacca è messa a ferro e fuoco dalle bordate al servizio di Romanò. Il punto del 22-16 è la fotografia di un'Italia con le ali ai piedi: Michieletto alza per il vincente di Giannelli, opposto e palleggiatore che si invertono i ruoli e lanciano i nostri verso la conquista del terzo parziale (25-18) che vale il sorpasso nel conto dei set.

La Polonia ci prova anche con qualche provocazione, senza scalfire un'Italia che ormai vede il traguardo.

Il punto di Russo, che aggancia un pallone in difesa e lo fa cadere nel campo avversario coi polacchi impietriti, è il segnale che anche gli dei del volley hanno scelto da che parte stare. I padroni di casa sono al tappeto, l'Italia non si volta più e vola verso il 3-1 (25-20) che vale un Mondiale atteso ventiquattro anni. Grazie, ragazzi terribili: siete in cima al mondo.

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