Tutto in un giorno solo. Di più. Nell'arco di poche ore. E su una pista che tra le molte piste è forse la più brutta. Eppure, nonostante il poco tempo e il circuito non esaltante, ieri a Valencia si è concentrato il senso del motomondo. Progetti tecnici diversi, umori, talenti, aspettative, rivincite. Jorge Lorenzo che domenica aveva dominato il Gran premio in sella alla Yamaha, al primo giorno di test con la Gp16 ha dominato i pensieri di molti ducatisti ancora feriti dall'amore mai nato fra Rossi e la Rossa. Perché è subito andato bene. Non come Valentino, che sei anni fa, stesso posto e più o meno stessa ora, aveva fatto ugual percorso con risultato ben diverso. Vale Rossi che ieri ha staccato il secondo tempo (per lui anche una scivolata) davanti a Jorge e dietro al neo compagno di team, Maverick Vinales. Giornata così così anche per Andrea Iannone (7°) che proprio la sua Ducati ha ceduto a Lorenzo e sulla Suzuki ex Vinales si è prima divertito e poi è rovinosamente volato a terra (4° Marquez).
Il senso del motomondo è racchiuso in questi incroci, in questi confronti, in queste corse e ricorsi storici. Sei anni fa Vale Rossi, al primo assaggio di Rossa appena lasciata la Yamaha, aveva preso un secondo e otto proprio da Lorenzo, sprofondando in fondo nella lista dei tempi (10°), travolto da pensieri neri. Ieri, Jorge, vestito di nero su moto nera, ha incassato solo un decimo (3°) dalla Yamaha più veloce. Vero. La Ducati di oggi non è la Ducati del 2010. Ma con quella Ducati brutale, la domenica prima dei test, Stoner aveva fatto 2°. E nel corso dell'anno aveva vinto 3 Gp.
Alla vigilia dei test, il papà delle ultime rosse, quelle più morbide alla guida, Gigi Dall'Igna, aveva detto «noi e Jorge ci incontreremo a metà strada, lui dovrà cambiare un po' stile, noi cercare di accontentarlo. Però questa moto ha vinto 2 Gp, centrato 2 pole, 2 giri veloci e avremmo potuto fare di più». Parole che lasciano sott'inteso ciò che Dall'Igna non direbbe mai e però noi tutti pensiamo: solo 2 successi perché firmati da Iannone e Dovizioso (ieri 5°). Ottimi piloti. Non fuoriclasse. Però il fuoriclasse in Ducati adesso c'è. «Alcune cose gli sono piaciute, altre meno...
Ma Jorge è soddisfatto» ha detto il team manager Tardozzi. Jorge pare abbia già chiesto una moto da gestire meglio a centro curva. L'incontro a metà strada di cui parlava Dall'Igna si avvicina. Ci sono 12 milioni di euro e di motivi per accontentare Lorenzo alla svelta.
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