Monza. Charles Leclerc si regala un sabato da re. In pole, davanti a tutti, senza aspettare la penalizzazione che fa scivolare Verstappen al 7° posto, senza bisogno di aiuti da retrocessioni a tavolino dei suoi rivali. Primo in pista, primo sullo schieramento e dopo 300 chilometri, 53 giri, magari primo anche la domenica. «Che bello, che bello. Grazie ragazzi. Grazie a tutti. E adesso domani», diceva in radio dopo aver ottenuto il miglior tempo di giornata, 0145 davanti a Verstappen e senza neppure aver bisogno della scia di Sainz. Per Charles è l'ottava pole della stagione, l'ultima volta era stata in Francia quando era ancora in corsa per il titolo, quando la sua corsa finì per un suo errore mentre viaggiava imprendibile là davanti. Una pole a Monza è qualcosa di speciale, basta guardarsi attorno, vedere tutto quel rosso in tribuna, quelle bandiere che accompagnano Charles da quando esce dall'albergo con vista Parco e arriva in autodromo.
Una Ferrari in pole a Monza non può che illudere, nonostante quello che abbiamo visto negli ultimi due Gran Premi con Max vincitore di rimonta. Questa volta avrà molte meno posizioni da recuperare, ma una macchina che non ha più il vantaggio visto in Belgio e in Olanda. La Red Bull è ancora la miglior auto sul passo gara, ma qualche chance per Leclerc sembra davvero esserci. Magari è sempre la solita illusione, magari no. «Max sarà molto forte, ma il feeling con la macchina è molto buono fin dalle prime prove di venerdì e sarebbe una sorpresa non avere un buon passo gara». Il Leclerc di giallo vestito ha il sorriso dei giorni migliori. Ha ritrovato la fiducia persa a Spa: «Abbiamo trovato qualcosa, ma adesso dobbiamo confermarlo in gara. Il sabato ci ha dato il sorriso, ma dobbiamo lavorare per vincere la gara». Vincere a Monza darebbe ancora più peso a una stagione bellissima fino a Budapest e deprimente dopo. Una stagione in cui, come ha detto il presidente Elkann alla Gazzetta: «Non c'è dubbio che il lavoro a Maranello, ai box, al muretto e al volante ha bisogno di maturare. Dobbiamo continuare a crescere e questo vale per tutti, dai meccanici alla dirigenza, incluso il Team Principal. Lo abbiamo visto sull'affidabilità, sulla guida, sulla strategia... Aver dato fiducia a Binotto e alla sua squadra è stata la scelta giusta, grazie a loro siamo tornati competitivi e vincenti. Ma non sono soddisfatto perché penso che si possa sempre far meglio». Se non avesse aggiunto che si aspetta un mondiale entro il 2026 sarebbe stato un discorso quasi perfetto. Dopo una stagione così avrebbe potuto fare altre promesse fin dall'anno prossimo. Intanto ieri si è goduto la pole dal box accanto a suo cugino Andrea. «Mai mancato il sostegno del nostro presidente, l'obiettivo è senz'altro vincere il Mondiale prima del 2026 - così Binotto -. In questa stagione abbiamo fatto un gran balzo davanti. La pole a Monza è una bella emozione, la vittoria sarebbe ancora più bella».
Oggi, dopo la visita del presidente Mattarella, l'inno cantato da Bocelli, il volo delle Frecce Tricolori e dell'Airbus A350 di ItaAirways dedicato a Enzo Ferrari, scatterà il grande sogno rosso. Per l'occasione colorato di giallo.
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