Il nome non è nuovo, i più attenti se la ricorderanno per aver arbitrato Cagliari-Cittadella in Coppa Italia oppure Cittadella-Spal in Serie B. Prime volte che diventeranno abitudine, magari spalancando le porte ad altre colleghe nel mondo ultra competitivo del massimo campionato italiano. La data cerchiata in rosso sul calendario è il primo giorno di luglio, quando verrà reso noto il gruppo degli arbitri di A e B in vista della prossima stagione e in lista ci sarà anche Maria Sole Ferrieri Caputi, trentaduenne livornese, pronta a mettere i piedi sulla luna. Laddove nessuna aveva mai osato prima. La aspetteranno i grandi campioni, in certi casi una tensione alle stelle, e anche catini bollenti come potranno esserlo San Siro o l'Olimpico con almeno sessantamila persone assiepate sugli spalti. Ieri il designatore Gianluca Rocchi non ha anticipato l'ufficialità, ma si è lasciato scappare qualche indizio a margine del seminario Ast, Ussi e Aia a Firenze: «Oggi una donna è preparata sia dal punto di vista fisico sia dal punto di vista tecnico. Posso garantire che se una donna arriverà ad arbitrare in serie A è perché lo merita e lo ha dimostrato con i fatti sul terreno di gioco». Parole simili a quelle di Rocchi le aveva spese un mese fa anche Alfredo Trentalange, numero uno dell'Aia, che aveva commentato una notizia nell'aria da tempo: «Se esordirà in Serie A la prossima stagione sarà per merito e non per privilegio».
Ferrieri Caputi, laureata in sociologia e ricercatrice presso un Centro Studi di Bergamo che si occupa di diritti sul lavoro, attualmente fa parte della Can C ed è anche arbitro internazionale. Si ispira alla francese Stéphanie Frappart, la prima arbitro donna a dirigere una finale di Supercoppa europea e la prima ad arbitrare in Champions League. La strada è ampiamente tracciata, come dimostra anche la scelta della Fifa, che al Mondiale invernale in Qatar farà esordire tre donne e farà cadere l'ennesimo muro, con la già citata Frappart, la ruandese Salima Mukansanga e la giapponese Yoshimi Yamashita. Ferrieri Caputi ha iniziato ad arbitrare per davvero a 17 anni, ma già a 25 era in Serie D e due anni dopo in C, seguendo le orme di Maria Marotta. L'anno scorso il debutto nella cadetteria e tra poche settimane esordirà in massima serie. Chissà se già alla prima giornata a Ferragosto.
Ha completato la scalata e vanta una sola richiesta. Non vuole essere chiamata arbitra: «Quando mi dicono così è per sottolineare che sono una donna. Preferisco arbitro». Tutti ai suoi ordini, adesso in Serie A fischia lei.
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