Dai nostri inviati a Bari.
Anche Gianni Carella e Fabio Giacobbe, i due amici scommettitori di Masiello, ieri interrogati «on demand» dal pm barese Ciro Angelillis, avrebbero alla fine identificato nel 37enne imprenditore salentino Carlo Quarta il «mister X», l'uomo che avrebbe pagato per la vittoria del Lecce nel derby di Bari. Nel verbale, secretato, si è parlato anche dei vertici societari dell' Us Lecce, visto che secondo l'ex calciatore del Bari Andrea Masiello, l'uomo che materialmente consegnò loro i 2- 300mila euro in contanti per la combine era «molto probabilmente vicino alla società Lecce». Probabile che ai due Masiello's boys , come già avvenuto per il difensore, vengano nella mattinata di oggi concessi gli arresti domiciliari. Quarta rompe il silenzio con un comunicato in cui dice di essere stato «maldestramente tirato in causa» nella vicenda, e spiega di aver «già dato ampia disponibilità agli inquirenti, attraverso il mio legale, a chiarire ogni circostanza, essendo i fatti privi di qualsivoglia fondamento e tesi unicamente a strumentalizzarerapporti antichi fondati su sentimenti autentici ». Intanto i legali di Carella e Giacobbe, gli avvocati Mario e Carlo Russo Frattasi, hanno ritirato il proprio mandato con l'emergere del presunto ruolo di Quarta nella storia, poiché l'uomo era il compagno di una loro parente. Quanto alla voce, raccolta dal Giornale , che Quarta potesse aver conosciuto Masiello o i Masiello boys a Bari, in occasione di una festa di Salvatore Greco, coordinatore della lista «La Puglia prima di tutto »,Greco precisa:«Non ho mai conosciuto né frequentato né tanto meno mai invitato a una mia festa il calciatore Andrea Masiello né i signori Fabio Giacobbe e Gianni Carella ».
Masiello in hotel con Guberti
Intanto, dalle carte emergono nuovi dettagli sulle partite del Bari in odore di combine, secondo la procura pugliese. Masiello a febbraio scorso racconta così la «proposta a perdere» che gli avrebbe fatto l'ex compagno, all'epoca alla Samp e ora al Torino, Stefano Guberti. «Ero a pranzo da un mio amico, e quel giorno lì ci fu la partita Cesena- Bari, io ritorno a casa mia e venne Aldo Guarino, un ex ristoratore (...) mi contattò, mi fece scendere da casa e mi disse che c'era Stefano Guberti a Bari che voleva parlarmi. Scendemmo e mi portò all'Albergo Oriente, che si trova in pieno centro, salii in camera e trovai Guberti con un altro ragazzo, che non so chi sia. Iniziò a parlare, dicendomi che c'era... se noi eravamo disponibili a dargli la partita perché loro potevano ancora salvarsi, noi eravamo praticamente retrocessi, e mi disse se potevo prendere l'impegno con i miei compagni a cercare, appunto, di regalargli la partita, di fare la partita. Io questo non lo feci con i miei compagni». Masiello aggiunge che l’allenatore Mutti lo rimproverò davanti ai compagni per essere stato visto a spasso con Guberti per Bari, «quando non è assolutamente vero, io sono rimasto in albergo ».
Pepe non vuole la «Ferrari»
A proposito della presunta combine su Udinese-Bari 3-3, Masiello conferma il coinvolgimento dei suoi compagni di allora Leonardo Bonucci, ora alla Juve, Sasà Masiello, Nicola Belmonte e Alessandro Parisi. Racconta anche che Sasà Masiello, che nell'Udinese aveva giocato, contattò Simone Pepe, ora alla Juventus, parlando della proposta di combine in uno strano codice. «Ah- spiega Andrea Masiello ai pm- poi, quando eravamo in albergo ad Udine, Salvatore Masiello contattò Pepe, e gli fece l'esempio della Ferrari, se voleva acquistare la Ferrari. Al momento che staccò la conversazione, ci disse a noi che non era interessato, però alla fine la partita finì con tanti goal». Masiello, da quel match, dice di aver incassato 8mila euro.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.