dal nostro inviato ad Appiano Gentile
La grande novità è Rodrigo Palacio a fine calvario: «A livello di condizione atletica e psicofisica è brillante - ha detto Mazzarri -. Sta raggiungendo la forma migliore e mi aspetto da lui una grande partita». Sono partite male tutte e due, Inter-Napoli non è solo Mazzarri-Benitez, ma quasi.
Rafa conosce bene l'ambiente nerazzurro («lì ho lasciato tanti amici, ci si sente ancora»), Mazzarri ha lavorato con De Laurentiis e sa cosa l'aspetta. Ma, a circa 900km di distanza, si stimano: «Giochiamo contro una squadra che ritengo al top del campionato italiano, una squadra che lotterà per lo scudetto - ha detto Benitez in conferenza -, buoni giocatori e ottimo allenatore, sarà una nostra avversaria per tutta la stagione». Mazzarri qualche minuto dopo ha ribadito i medesimi elogi ricevuti: «Il Napoli è forte, è allenato da un ottimo tecnico ed è un club che sta crescendo. É una squadra importante, noi vogliamo diventarlo». Magari si saranno anche chiamati quando uno è finito sulla panchina dell'altro: ciao Rafa, com'è a Milano? Ciao Walter, come si lavora a Napoli? Ci sta. Alla vigilia di uno scontro che non è decisivo, non porterà conseguenze alle due panchine e non darà scossoni in classifica, i due tecnici giocano soft e si inviano messaggi distensivi, ma poi qualcosa succede: «L'Inter gioca in casa - ha buttato lì Benitez -, davanti ai suoi tifosi che non si aspettano certo di vedere una squadra bassa che poi parte in contropiede. A San Siro sono abituati a vincere, la pressione sarà tutta su di loro». Mazzarri non si espone ma chiarisce: «Con il Napoli sarà una partita affascinante, sono curioso di vedere come andrà a finire, ma adesso basta, voglio risultati, contano solo i tre punti. Non importa chi abbiamo davanti, siamo l'Inter dobbiamo giocare di conseguenza, aggredire l'avversario quando non siamo in possesso di palla, ritmi alti e gioco finalizzato al risultato».
Mazzarri sereno, questo si è notato, dice che ha visto il profilo del riscatto negli occhi dei suoi ragazzi: «Non so se ci riusciremo già contro il Napoli, ma sono certo che lotteremo fino alla fine per un posto in Champions».
Qualche domanda delicata è arrivata, ma quando sta bene Mazzarri sa come svuotarla di significato, come l'accusa sulla preparazione sbagliata: «Il mio preparatore non sbaglia niente da tredici anni». E sulla contestazione latente che aleggia sulla su San Siro: «Sono con il mio presidente, voglio un pubblico che inciti la squadra fino alla fine, poi se lo meritiamo, che ci fischino pure».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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