"Meglio se stavi zitto". Galeazzi e quella telecronaca "disastrosa"

Nicola Pietrangeli ha raccontato un simpatico aneddoto riguardante la prima telecronaca della carriera di Galeazzi

"Meglio se stavi zitto". Galeazzi e quella telecronaca "disastrosa"

Il tennis insieme al canotaggio e al calcio è stato una delle grandi passioni di Giampiero Galeazzi, scomparso oggi all'età di 75 anni dopo una lunga malattia. Le sue telecronache hanno trascinato per tanti anni tutti gli appassionati italiani in un entusiasmo genuino nei momenti di massima esaltazione durante indimenticabili trionfi dello sport italiano.

Passionale e appassionato, dallo stile snello ed essenziale ha saputo rappresentare, col suo modo di raccontare gli eventi un archetipo di telecronaca, accessibile a tutti e priva degli eccessivi arzigogoli dei tempi più recenti, pur avendo una competenza tecnica elevatissima degli sport in questione. A questo proposito, Nicola Pietrangeli, icona del tennis italiano ha raccontato un simpatico aneddoto, riguardante gli inizi della carriera di "Bisteccone".

"Quando ha iniziato a fare le prima telecronaca, è venuto a chiedermi 'Nicola, come sono andato?'. Gli ho risposto, 'se stavi zitto era meglio"."Lo conoscevo fin da ragazzino - ha aggiunto l'ex tennista italiano a margine dell'inaugurazione del fan village delle Atp Finals di Torino in programma dal 14 al 21 novembre - Se ne stanno andando un po' in troppi ultimamente. In questi momenti uno non sa neanche cosa dire, certamente dispiace a tutti".

A pochi giorni da un evento storico per il tennis italiano, il presidente della Federtennis Angelo Binaghi, lo ha ricordato così:"Giampiero oltre a essere un grande giornalista ha legato la sua carriera ad alcuni fra i momenti più importanti del nostro sport, soprattutto legati alla vecchia generazione di campioni che abbiamo avuto. Con lui abbiamo vissuto in questi decenni di ricostruzione del tennis italiano alcuni dei momenti di maggiore sofferenza. Lo ricordo in Marocco l'anno in cui retrocedemmo in Serie C in Coppa Davis. È un dispiacere che venga a mancare in questo momento e non si possa godere il compimento finale di questo rinascimento del nostro sport".

Grandissimo dispiacere anche per Antonio Rossi, oggi sottosegretario allo Sport della Regione Lombardia, che all'agenzia LaPresse ha dichiarato: "Perdiamo una grande voce dello sport e io perdo un grande amico". Fu proprio il giornalista Rai a commentare, con straordinaria enfasi, la vittoria di Rossi nel K2 1000 insieme a Beniamino Bonomi alle Olimpiadi di Sydney 2000. "Ero molto legato a lui, sapevo che non stava bene ma la notizia della sua morte mi coglie di sorpresa e mi fa stare male", ha concluso Rossi.

Si è unito al cordoglio anche Claudio Lotito, presidente della Lazio, di cui Galeazzi era grandissimo tifoso. "La Società Sportiva Lazio, con tutti i suoi atleti e tifosi, piange la scomparsa di Giampiero Galeazzi" recita una nota del club. "Una figura legata indissolubilmente allo sport italiano: prima da atleta vittorioso, poi da commentatore passionale e da giornalista acuto e competente - ricorda Lotito - La fede laziale di Giampiero era nota a tutti, ma mai è stata fuori dalle righe.

In una recente intervista alla Rai, stanco ma mai arreso alla malattia, disse una frase semplice e straordinaria: 'Sotto lo stesso cielo, sotto la stessa bandiera. Forza Laziò. In quel cielo brilla una stella in più".

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