Mercato e comunicazione, i nodi irrisolti

Il club non vuole tre allenatori a libro paga: dimissioni o buonuscita per Conte

Mercato e comunicazione, i nodi irrisolti

Sei anni dopo la storia sta per ripetersi. Antonio Conte strappa e viene chiamato Max Allegri per sistemare la falla lasciata dal tecnico salentino. La sensazione è quella di un deja-vù. Nel 2014 accadde alla Juve con le dimissioni di Conte al terzo giorno di ritiro pre-campionato, ora potrebbero darsi il cambio sulla panchina dell'Inter. Da mesi la permanenza dell'ex Ct della nazionale a Milano è in bilico per sua stessa volontà. Conte, infatti, ha avuto alterchi con il club in merito a diverse questioni. Dalle strategie di mercato alla gestione mediatico-politica della società. Divergenze alimentate a suon di stoccate pubbliche che non sono state affatto gradite in quel di Nanchino.

Ecco perché il faccia a faccia sarebbe stato comunque d'obbligo a fine stagione. Martedì le parti si confronteranno, ma tira aria di addio. Soprattutto dopo le parole post finale di Europa League. Ovviamente Suning si aspetta, date le intemperanze dialettiche, che sia proprio l'allenatore a fare il primo passo. Tradotto: se vuole lasciare, vada pure purché se ne assuma le responsabilità. Il motivo è semplice: l'Inter non intende avere 3 tecnici a libro paga per la prossima stagione (c'è ancora Spalletti vincolato a 4,5 milioni netti). Quindi o dimissioni o risoluzione del contratto (con buonuscita visto che Conte vanta altri 2 anni a 24 milioni netti complessivi) per poi ingaggiare il suo sostituto: Allegri, che ha dato la piena disponibilità per un biennale (da 8 milioni annui più ricchi bonus).

Nel mese di agosto Max si godeva un po' di relax nel suo buen retiro sardo del Forte Village, ma - raccontano i bene informati - già studiava con attenzione i calciatori interisti. Uno sguardo al futuro, con i suoi principali collaboratori (Landucci, Trombetta e Folletti) pronti a seguirlo anche nella nuova avventura. Lo sbarco sul pianeta Inter stuzzica il livornese per diversi motivi, uno su tutti: diventare il primo allenatore nella storia del calcio italiano a vincere lo scudetto alla guida di tutte le 3 big storiche. Dopo i 6 campionati vinti con Milan (1) e Juve (5) vorrebbe centrare in nerazzurro il clamoroso settebello.

Intanto le strategie di mercato potrebbero mutare ma solo in parte. Tonali (Brescia) e Emerson Palmieri (Chelsea) restano in dirittura: operazione da 35 milioni per il talento del Brescia (quinquennale da 2,5 milioni più bonus). Per il laterale mancino invece si sta studiando la formula giusta con i londinesi. Da decidere poi il destino di Nainggolan (già allenato ai tempi di Cagliari) e Perisic (se il Bayern non lo riscatta) che sono sempre piaciuti a Max, mentre elementi abbonati alla panchina come Eriksen e Skriniar potrebbero ritrovare un ruolo da protagonisti.

Sopratutto in caso di passaggio al 4-3-1-2 marchio di fabbrica allegriano, anche se l'ex Juve ha dimostrato negli anni di essere poco fissato con i moduli e di sapersi adattare ai calciatori a sua disposizione. Se Conte dirà addio, possibile possa lasciare anche Lele Oriali.

Infine una curiosità: Allegri potrebbe diventare il primo allenatore di club ad aver allenato sia Cristiano Ronaldo sia Messi.

Condizionale d'obbligo visto che il Barça non intende cedere l'argentino. Eventualmente poi ci sarebbe da battere l'agguerrita concorrenza di ManCity e Psg. Insomma, Messi all'Inter resta, a oggi, più un sogno che una pista concreta.

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