Potrebbe andare peggio. Potrebbe piovere. Maurizio Sarri sta cercando di capire quale potrà essere il tempo dei prossimi giorni. Per la Juventus e per lui stesso. La coppa Italia consegnata da Andrea Agnelli, con eleganza e rispetto dell'avversario, è una sentenza acida per l'allenatore testicolante. Uso questo neologismo perché è Sarri ad avvolgere le sue parole con un linguaggio scurrile, in linea con il personaggio, rozzo e privo di qualsiasi decoro nell'aspetto.
Non è un dettaglio a margine. Serve a spiegare i suoi limiti, la sua personalità, la sua filosofia radicale che non sa adattarsi a situazioni ed esigenze abbastanza evidenti, a molti ma non a lui. Le esibizioni della Juventus non sono esaltanti, le ultime contro il Milan e il Napoli hanno confermato il fumo nero della sconfitta di champions con il Lione e di altre prove sbiadite. La Juventus ha risorse nei suoi talenti che, a tirar di conto e non con l'album delle figurine, sono tre: Cristiano, Dybala, Douglas. Tutti e tre ancora imballati, senza la rapidità di corsa e di azione necessarie per sbloccare situazioni difficili, quando la squadra avversaria si dispone all'attesa. A questo si aggiunge il modesto stato di salute calcistica dei centrocampisti, tale Pjanic su tutti, nessuno dei quali capace di inserirsi in attacco. Le alternative sono gloriose di censo e di costo salariale ma assolutamente deludenti e al tramonto, passando da Khedira che si infortuna anche guardando la tivvù, a Rabiot, profugo da caviale e champagne, a Ramsey principino di Galles, per finire con Bernardeschi facilmente riconoscibile per i colpi di sole ai suoi capelli che per i colpi di gioco, alcuni, come contro il Napoli, da punire con il bastone chiodato. Sembra un fallimento, tale non è e non può essere. Però il debutto in campionato, a Bologna, arriverà tra giorni quattro e non basteranno per ridare lucidità a muscoli molli e a teste immalinconite.
Se poi spunta anche la sorella di Cristiano Ronaldo tra gli opinionisti a gettone «non si può giocare così male», allora anche in casa Juventus sono saltate le marcature e oltre ai problemi di comunicazione c'è un caso Wanda Nara 2 punto zero, al secolo Elma Aveiro e il suo instagram.
C'è anche il guaio Higuain il quale sembra in prestito alla Juventus, non ha più fame, pensa all'Argentina più che al Bologna, eppure la squadra ha bisogno di lui, non essendoci a disposizione, per macroscopici errori di mercato, altri centravanti. E per arrivare primi è obbligatorio servirsi di una punta centrale, anche perché gli attuali sodali di prima linea sono in lockdown prolungato.
Il testicolante Sarri ci pensi su. Luglio sarà decisivo per lui. Un eventuale epilogo perdente lo vedrà coinvolto in prima persona. Allora potrà esibire la coppa Italia di serie D vinta con il Sansovino nell'epica doppia finale contro l'Unione Sportiva Dilettantistica Calcio, con un solo gol (nell'andata) in due partite. Un trionfo, da far girare i testicoli ai bergamaschi.
Post scriptum: Amici di Tampa, in Florida, mi hanno informato che gli organizzatori del prossimo Superbowl, in programma il 7 febbraio del 2021, hanno deciso di invitare Gigi D'Alessio. Sarà lui a cantare l'inno americano.
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